«Se fossi designato come amministratore delegato, per senso di responsabilità verso il Paese rinuncerò ai miei compensi fino al 31 marzo». È evidente che Paolo Glisenti, uomo del Comune nell’Expo, era stufo di sentir parlare del suo stipendio come dell’unico ostacolo alla partenza della società Expo 2015. Così ieri, come previsto, si è presentato all’assemblea dei soci con una proposta al di sopra di ogni sospetto e cioè lavorare gratis per i primi tre mesi, pur di far partire i lavori: «Se ci fossero ulteriori ritardi nell’avvio della società, il successo finale del progetto Expo può essere gravemente compromesso».
Lo slancio di generosità, proposto per tutti i membri del consiglio d’amministrazione, non ha convinto la rappresentante del ministero dell’Economia, Olga Cuccurullo, che ha definito l’ipotesi «non percorribile» in quanto si tratterebbe praticamente di un «rinvio». La proposta è stata ritirata senza essere messa ai voti.
I compensi per i membri del consiglio d’amministrazione dell’Expo sono invece stati fissati. Centosettantamila euro l’anno per tre anni da dividere in cinque, una somma ritenuta adeguata ai tempi di austerity in cui si dibatte il Paese (e in linea con la prassi delle società a partecipazione pubblica). La somma è stata proposta (e approvata all’unanimità) proprio dalla rappresentante del ministero, dopo aver escluso il progetto di far partire la società con un compenso pari a zero. L’assemblea ha anche presentato al cda una proposta di ripartizione dei centosettantamila euro: cinquantamila euro alla presidente, Diana Bracco, e i restanti centoventimila da dividere tra gli altri quattro membri del cda. Il consiglio si riunirà martedì prossimo, avendo all’ordine anche la nomina e l’emolumento e le deleghe dell’amministratore delegato, in particolare quale sarà l’ammontare massimo che l’ad potrà gestire in autonomia. Non è neppure escluso che le deleghe siano ripartite tra un ad e un direttore generale.
Letizia Moratti, intanto, incassa l’alleanza con la capitale. I comuni di Roma e Milano hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per la promozione dell’Expo.
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