«Pazienza» ha chiesto il governo a Milano e al sindaco, Letizia Moratti, a Palazzo Chigi per la riunione del Comitato di pianificazione dell’Expo 2015, l’organismo politico che stabilirà le linee guida dell’organizzazione dell’evento. La Moratti ha chiesto di «sciogliere il nodo politico» che impedisce il via ai lavori della società di gestione, dal momento che non si capisce perché non parta una «società operativa che ha solo il compito di attuare decisioni politiche» prese dal Comitato. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, ha tranquillizzato gli animi. «Abbiate un po’ di pazienza, faremo in modo che questi nodi vengano sciolti» il senso delle sue parole. Il sindaco ha ricordato i tempi previsti dal dossier di candidatura: «Abbiamo impegni internazionali da rispettare con il Bie». Ma la riunione si è sempre svolta in un clima rilassato. Expo 2015 si svilupperà in 6 mesi con la partecipazione di 154 Paesi, 29 milioni di visite e 21 milioni di visitatori. Il sindaco, dando i numeri dell’evento, l’ha definito ancora una volta «anticiclico» ovvero in grado di contrastare la crisi e più importante dei Giochi olimpici di Londra: «L’Expo vuole essere uno strumento di leva di sviluppo del sistema Paese con ricadute positive stimate in 44 miliardi di euro e 70 mila posti di lavoro. È un evento simile, anche se più ampio, all’evento Olimpiadi su cui gli inglesi puntano tutto». Presenti alla riunione, oltre a Gianni Letta, il ministro degli Esteri, Franco Frattini, delle Attività produttive, Claudio Scajola, il sottosegretario alle Infrastrutture, Roberto Castelli. A rappresentare le istituzioni locali, oltre al sindaco (commissario e presidente del Comitato), il segretario esecutivo del Comitato e consigliere di Soge, Paolo Glisenti, il presidente della Regione, Roberto Formigoni, la presidente della società di gestione, Diana Bracco, il segretario della Camera di commercio di Milano, Pier Andrea Chevallard, il presidente della Fiera, Luigi Roth. Castelli ha insistito sul tema delle infrastrutture legate all’organizzazione dell’Expo e fornito qualche rassicurazione sui fondi che ancora mancano all’appello: «Faremo il possibile per trovare i finanziamenti». Ma l’Expo ha trovato sponsor “azzurri” in Scajola e Frattini. «È una grande occasione per Milano e la Lombardia: per tutto il Paese è una grande opportunità per gli effetti commerciali positivi che può produrre» le parole del ministro delle Attività produttive, che ha siglato un accordo con il Comune e la Regione perché le missioni avvengano in sinergia con l’Ice, l’ente pubblico che promuove i rapporti e commerciali dell’Italia con l’estero. L’idea è che l’Expo diventi un volano per l’esportazione del made in Italy, tanto più necessario in un momento in cui la congiuntura internazionale è difficile. Durante il vertice, si è discusso del ruolo del Comitato e si è stabilito che andrà avanti in parallelo con l’attività della società di gestione.
Il Comitato di pianificazione avrà un «ruolo politico» e continuerà a riunirsi sia come segreteria tecnica che come consiglio direttivo. Ciò significherebbe un doppio ruolo per Glisenti e forse la possibilità di risolvere così il problema del suo compenso.Expo, il governo rassicura la Moratti: un po' di pazienza, scioglieremo i nodi
Pressing su Roma: «Il tempo stringe». Patto con Scajola per il Made in Italy contro la crisi. Oggi quinta riunione del cda per la nomina di Glisenti ad amministratore della società
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