Dai marciapiedi di piazza della Repubblica a via Torino passando per la Stazione Centrale. Tutto tirato a lucido. Tutto splendente per i cinque giurati dellExpo, che domenica arrivano a Linate. Una quattro giorni carica dattesa e piena di appuntamenti.
Ma anche unoccasione doro per chi scioperando avrebbe potuto gettare Milano nel caos. No, stavolta, non parliamo dei tranvieri e dei cobas nelle versioni «slai and sin» che spesso e volentieri appiedano i cittadini. Lo sciopero previsto era quello dei netturbini. Proprio quelli che, in queste ore, ridanno tono e luce persino ai cestini della carta straccia.
Loro, i netturbini, hanno però rinunciato a protestare come gli era stato imposto dai sindacati a livello nazionale. Quella fermata del comparto igiene ambientale per le aziende aderenti a Federambiente - nata dopo la rottura delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale del lavoro - «non verrà effettuata».
Notizia che le fonti sindacali avrebbero forse voluto tenere riservata ancora per qualche giorno. Ma i lavoratori dellAmsa milanese hanno deciso, invece, di rendere pubblico. «Vogliamo cioè sottolineare il senso di responsabilità che ci contraddistingue» raccontano dalla sede Amsa di via Olgettina.
«Senso di responsabilità» deciso «tenuto conto delle straordinarie necessità incombenti sulla settimana dal 22 al 27 ottobre per la città di Milano» come recita una nota sottoscritta da Cgil-Cisl-Uil e Fiadel. Nota che, tra laltro, apparirà sui quotidiani milanesi lunedì prossimo. Inserzione pubblicitaria pagata da Amsa, dopo il passo indietro degli spazzini meneghini. Stop allinterruzione del pubblico servizio per continuare a mettere e mantenere in ghingheri Milano - lottando soprattutto contro murales e tag - e, quindi, piacere ai cinque commissari del Bureau.
I vertici Amsa tacciono anche se in questiniziativa hanno avuto un ruolo importante: secondo fonti sindacali, la scelta dei dipendenti dellAmsa è stata presa dopo alcuni incontri tra dirigenti e responsabili delle organizzazioni confederali. Incontri dove Amsa ha confermato la piena validità dei precedenti accordi che assicurano, nel caso di esternalizzazione del servizio di pulizia, limpiego di aziende che applicano il contratto di settore.
Ma cè anche un dettaglio di non poco conto: Amsa ha pure accettato una richiesta sindacale di fare beneficenza - si parla di ventimila euro o poco meno - a favore di organizzazioni umanitarie.
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