Expo, via al toto-commissario Formigoni è in pole position

All’indomani delle dimissioni, annunciate all’assemblea generale del Bie, di Letizia Moratti da commissario straordinario Expo, nei corridoi dei palazzi impazza già il toto nomine. Ancora è presto, fanno notare alcuni, dal momento che le deleghe verranno rimesse ufficialmente il 23 giugno alla conferenza Stato Regioni, ma già due giorni fa in molti guardavano al presidente della Regione Roberto Formigoni come il naturale successore. C’è anche chi tra gli alti rappresentanti del Bureau International des expositions preferirebbe nel ruolo di rappresentante del governo una figura terza.
In realtà la nomina del nuovo commissario non sembra così scontata: i super poteri, infatti, erano stati attribuiti al sindaco per risolvere in tempi rapidi, scavalcando la burocrazia, la questione delle aree, ormai conclusa. Due giorni fa, però, il Bie ha lanciato senza mezzi termini l’allarme sui ritardi: «I lavori sul sito devono necessariamente iniziare a ottobre». A Roma si potrebbe optare per la nomina per accelerare sui cantieri. Da parte sua il governatore non si sbilancia su un’eventuale nomina: «Ci ragioneremo, se eventualmente mi fosse fatta questa richiesta darò una risposta ritenuta più conveniente per l’Expo, dopo aver fatto tutte le valutazioni». Il governatore ha poi ricordato che «ci sono un paio di settimane per ragionare sull’opportunità delle nomina. Tutto la lascia prevedere, ma in termini teorici può anche essere esclusa». Polemico Basilio Rizzo, capolista di Sinistra per Pisapia, che rivendica il ruolo del consiglio comunale: «Per quanto attiene la nomina del prossimo Commissario penso che sarebbe un atto di sfiducia preventiva nei confronti del nuovo Consiglio Comunale difficile da comprendere. Non è stato il Consiglio - attacca Rizzo - a non decidere ed a far perdere tempo. Perché l’assise dovrebbe essere “commissariata” a prescindere?»
Intanto Formigoni non ha perso occasione per rimarcare il ruolo fondamentale della Regione nella risoluzione del nodo dei terreni su cui sorgerà l’esposizione. «Ieri - ricorda - abbiamo evitato il cartellino rosso. Se io non avessi portato la testimonianza scritta, firmata e controfirmata della cessione delle aree dei privati alla Newco fatta da Regione Lombardia il Bie ci avrebbe espulso dall’Expo».

Tutto in tempo dunque: le gare per gli appalti di Expo «possono partire entro luglio ed entro ottobre partiranno i lavori. Stiamo correndo da diversi anni - ha aggiunto il presidente - e continueremo a farlo. La nostra corsa non è vana, abbiamo sempre tagliato i traguardi in base ai tempi che ci eravamo dati».

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