Genova, si sa non è nuova a sfornare talenti, lo ha fatto in passato e continua a farlo oggi portando in giro quelle «facce un po' così» che piacciono tanto al pubblico e che si fanno amare per quell'anima ricca di mare che si portano dentro. Sceso dal quartiere di Oregina, faccia simpatica dagli occhi vispi è approdato anni fa alla ribalta Fabrizio Lo Presti, che dopo aver frequentato l'Accademia Centro di Ricerca e Sperimentazione teatrale di Pontedera è arrivato alla Tosse per iniziare la sua carriera. Di lui si può dire che fa ancora parte di quella schiera di attori ancor denominati «giovani» malgrado siano arrivati ai quarant'anni, un po' perché oggi aver quarant'anni vuol dire veramente essere ancora giovani, ma soprattutto perché lui come altri ha tanta voglia di fare e non sta mai fermo un attimo. Attore dunque, ma anche regista di teatro, di documentari e di cortometraggi, Fabrizio ha anche un forte legame con il mondo della musica, ma il personaggio che indubbiamente lo ha reso noto ai più è senz'altro il riuscitissimo Signor Bonaventura che ha visto la sua ultima apparizione la primavera scorsa al teatro Archivolto, una messa in scena che ha portato sul palco dieci attori cantanti, un fisarmonicista e lo stesso Lo Presti nei panni di Bonaventura per far rivivere il personaggio di Sergio Tofano (a più di 80 anni di distanza) nella prima di sei commedie dedicate a quell'eroe, suo malgrado, gentile e sbadato, sempre accompagnato dal suo fido bassotto, pronto ad uscire da ogni guaio con il mitico Milione. L'attore genovese ancora oggi dichiara di essere stato molto influenzato dal personaggio: «Bonaventura è stato la chiave per entrare in un mondo in cui mi sono riconosciuto e da cui non mi sarei più allontanato e infatti quando mi chiedono da dove viene il mio modo di fare teatro nonché di scrivere e illustrare libri, io rispondo sempre: da Bonaventura». Ma anche se affezionato al personaggio che lo ha lanciato, Lo Presti ha sempre guardato avanti e ad oggi ci tiene a far presente che il suo percorso ha preso altre direzioni come quella che lo ha portato ad interpretare Giorgio Caproni in un corto girato a Montebruno. Il documentario girato cinque anni fa faceva parte di un Concorso della Provincia dedicato ad opere inedite e innovative realizzate in Dvd da giovani artisti per valorizzare la storia, la cultura e le tradizioni della nostra città e provincia. Fabrizio ha approfittato subito dell'occasione sia per l'amore che ha sempre avuto per la letteratura che per la figura di Caproni, senza escludere anche il fatto che da anni trascorreva le sue vacanze proprio in Val Trebbia. «Ero molto legato a quei luoghi dove il poeta ha fatto il partigiano ed ha conosciuto sua moglie Rina. Ho studiato a fondo per un anno la figura di Caproni, ho intervistato i suoi amici e parenti, volendo cogliere di lui la sua anima di uomo sì malinconico ma anche dalla vita piena di emozioni». Il corto è poi diventato un vero e proprio film e chi ha avuto occasione di vederlo alla Sala Sivori lo sa, è riuscito molto bene, conducendo l'attore verso la strada della completezza artistica. Oggi a Genova Fabrizio ci sta poco, ma quando torna fa sempre un salto dai suoi ad Oregina, magari all'ora di pranzo per stare un po'insieme e raccontarsela un po'. È Milano ad essere diventata la sua seconda città, la maggior parte del suo tempo ora lo passa negli studios di Mediaset dove cura le regie esterne di vari programmi come Scherzi a parte e Pianeta Mare.
Le famose sitcom «Sensualità a corte», «Don Babbeo» e «Il pianeta dei famosi» all'interno del programma Mai dire martedì, hanno reso famosa la sua faccia ed i suoi occhi vispi, ma lui non si ferma di crescere: oggi è anche autore di «Ti racconto un libro» dove si occupa dei servizi che riguardano la Liguria e proprio in questi giorni lo vediamo alla Tv nella Fiction «Non smettere di sognare» accanto a Giuliana De Sio. Insomma non ci sono dubbi il Signor Bonaventura ne ha fatta di strada!- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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