(...) faccio i miei complimenti e un in bocca al lupo per il lavoro che ha davanti».
Ma dal quartier generale del centrodestra la possibilità di vincere la contesa non si è mai realmente avvertita. Cera una speranza che è andata via, via svanendo soprattutto per i dati di Genova pari o leggermente migliori del 2005. Ma quel leggermente è stato proprio il discrimine: «Se è così è ovvio che non si possa centrare il risultato» era il commento dello staff del presidente, mentre Roberto Cassinelli, deputato del Pdl, si aggira tesissimo per il salone insieme ai consiglieri comunali Remo Viazzi, Stefano Balleari e Matteo Campora. Lex governatore è atteso per le 17: guarda i primi risultati da casa sua, collegato telefonicamente con il quartier generale. La lentezza con cui procedono gli scrutini lo porta ad una ulteriore attesa che si protrae fino alla serata prima di spostarsi da Boccadasse alla Foce. Intanto Cassinelli allarga le braccia e ammette che «lUdc è stato lago della bilancia: se fossero venuti con noi non ci sarebbe stata storia». Biasotti arriva, il volto esprime delusione ma altrettanta serenità per il lavoro svolto: «Sono certo che più di quello che ho fatto non avrei potuto - ribadisce Biasotti -. è stata una campagna ottima e ci tengo a ringraziare tutti quelli che hanno lavorato con me, dallo staff a tutta la gente che si è impegnata in questi mesi».
Lonestà del deputato del Popolo della Libertà è tutta in una frase: «Non mi aspettavo un distacco così netto. Se i liguri, e soprattutto i genovesi, sono soddisfatti del governo Burlando non posso che prenderne atto. Preferiscono la continuità e così è giusto che governi il mio avversario». Con perfetto fair play Biasotti ha digitato anche il numero di telefono dellex ministro dei Trasporti per fargli i complimenti: «Abbiamo fatto una bella campagna elettorale - ha detto Biasotti a Burlando - pensavo di farcela, hai vinto tu. In bocca al lupo». Cè qualche signora che alza la voce: «Sandro non è ancora finita, vedrai che ora pareggiamo». Lui si volta con un sorriso, scambia un abbraccio con la sostenitrice ma ammette: «Ormai è impossibile, il divario è troppo. Ma è così tanto che proprio non me lo sarei aspettato». Guardando i dati emerge ancora una volta lapprezzamento per il suo volto visto che il voto disgiunto lo premia così come sorprende la performance della lista civica nata poco più di un mese fa: «È ovvio che mi faccia piacere, ma io volevo vincere e avere il sostegno della maggior parte dei liguri». Poi chiude ribadendo che non lascerà Roma.
Spostandosi dalla Foce a via Macaggi, nella sede della Lega Nord si commenta con favore il 10% raccolto (il Caroccio era al 4,7) ma si resta molto delusi dalla coalizione: «Cè un aumento della Lega, certamente in molte zone della Liguria abbiamo almeno raddoppiato, qualcun altro però non ha tirato - commenta Francesco Bruzzone - Quindi posso dirmi soddisfatto solo per il lavoro fatto come partito».
In serata dal ministero dello Sviluppo Economico Claudio Scajola interviene con una nota sottolineando che «i dirigenti dellUdc si prendono la responsabilità di rendere possibile questa alleanza innaturale, che rischia di condannare la nostra Regione a unaltra fase dimmobilismo - e aggiunge -. Il Governo, e io personalmente continueremo a impegnarci per la Liguria, in un leale rapporto istituzionale con la Regione, perché gli interessi dei cittadini vengono prima di quelli delle forze politiche». Laltra valutazione da fare sarà il voto del Pdl che a Genova perde nettamente terreno.
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