Famiglie al risparmio, consumi giù dopo 6 anni

Per la prima volta dal 2002 flessione in termini reali dei consumi degli italiani. Strategia generalizzata di taglio: dall'abbiglimento ai carburanti

Famiglie al risparmio, 
consumi giù dopo 6 anni

Roma - Nel 2007 la spesa media mensile delle famiglie italiane è stata 2.480 euro, lo 0,8% in più rispetto all’anno precedente. La variazione se confrontata con l’inflazione all’1,8% e la crescita del valore del fitto figurativo evidenzia che l’aumento in termini nominali è in realtà una flessione in termini reali. È la prima volta dal 2002 che i consumi delle famiglie mostrano una flessione in termini reali.

Stretta sulla spesa Le famiglie italiane stringono la cinghia: nel 2007 per la prima volta negli ultimi sei anni la spesa media mensile per consumi è calata in termini reali. È quanto emerge dai dati diffusi oggi dall’Istat. L’anno scorso, la spesa media mensile per famiglia è stata pari, in valori correnti, a 2.480 euro, 19 euro in più rispetto al 2006 (+0,8%) in termini nominali. Per la prima volta, in sostanza, l’Istat riscontra nell’andamento delle spese delle famiglie italiane un calo nei consumi che, negli anni precedenti erano invece risultati fermi. Secondo i tecnici dell’Istituto di Statistica "le famiglie si sono attrezzate con una strategia generalizzata di contenimento della spesa attraverso diminuzioni nelle quantità e razionalizzazione negli acquisti".

Cala la qualità della spesa Là dove si assiste a una stabilità degli acquisti corrisponde un calo della qualità, con un aumento, ad esempio delle spese realizzate negli hard discount o comunque di prodotti di qualità inferiore. Questa situazione attraversa il Paese e sarebbe stata maggiore se non fossero diminuite a causa del clima le spese energetiche e per combustibili. "Ciò - sostengono i ricercatori dell’Istituto - ha messo a riparo le famiglie. Con un clima tradizionalmente più freddo la situazione sarebbe stata peggiore". Le spese per combustibili hanno, infatti, subito una riduzione della quota rispetto alla spesa totale dal 5,0% al 4,7%.

Giù abbigliamento e tempo libero Il generalizzato calo dei consumi coinvolge in particolare la spesa delle famiglie italiane per l’abbigliamento e le calzature, soprattutto quelle per la donna. "Ben il 60% delle famiglie - afferma l’Istituto - dichiara di averne limitato l’acquisto o di aver scelto prodotti di qualità inferiore rispetto al 2006". Scende, sottolinea l’Istat, anche la quota di spesa per le comunicazioni (scendono dal 2,1% al 2% le spese per bollette telefoniche e servizi postali), per il tempo libero e la cultura con una riduzione degli acquisti di giornali, riviste, libri non scolastici, compact disc, dischi e stampe di pellicole fotografiche). Deciso calo (dall’11,1% al 10,7%) per la spesa destinata ad altri beni e servizi: sono meno le famiglie che fanno una vacanza o una assicurazione sulla vita; al contrario cresce la percentuale di famiglie che spendono per un’assicurazione sanitaria.

Aumenta dallo 0,8% allo 0,9% la quota di spesa destinata ai tabacchi, nonostante la diminuzione del numero di famiglie che li acquista; così come crescono le spese per sanità (dal 3,5% del 2006 al 4,0% del 2007) a seguito dell’aumento della spesa e del numero di famiglie che spendono per medicinali, visite mediche, dentisti e analisi cliniche. Resta alta ed è in aumento l’incidenza dei costi delle abitazioni che incidono sulla spesa totale per il 26,7% nel 2007, contro il 26,0% del 2006.

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