Due podi in un giorno per lItalia dello sci, ma se quello di Manfred Moelgg, secondo dietro a Herbst nello slalom di Garmisch, lascia un po di amaro in bocca, quello di Nadia Fanchini, terza nella discesa del Sestriere alle spalle di Vonn-Kildow e Vanderbeek, fa quasi urlare al miracolo e soprattutto fa capire che anche in discesa, oltre che in gigante e slalom, lItalia femminile può essere protagonista.
Nadia Fanchini mette fine nel modo migliore al periodo più difficile della sua giovane carriera, dà slancio a tutta la squadra (altre tre sono finite nelle prime sedici) e fa commuovere la compagna Daniela Merighetti, al rientro dopo linfortunio alla spalla. Anche Nadia è commossa, ma a piangere non ci pensa proprio, questo è il momento di ridere, semmai di stupirsi, perché finire terza alla seconda discesa della stagione dopo quasi un anno di stop ha quasi dellincredibile. La ventunenne di Montecampione ieri è stata una bomba, la più veloce di tutte nel tratto centrale della pista, con una velocità di oltre 126 km/h.
E dire che nemmeno un mese fa la più giovane delle sorelle Fanchini sembrava unatleta persa, dopo linfortunio al ginocchio subito nel febbraio del 2007, loperazione, la difficile ripresa, lo stop del Coni per i problemi cardiaci, controlli, attese, quellidoneità della commissione medica che non arrivava mai. Dopo il terribile volo nella discesa di Val dIsère, solo delusioni, dolori e tribolazioni. Ma da ieri è tutto alle spalle e Nadia non sta più nella pelle, rispondendo a tutti con quel suo modo semplice e spontaneo: «Sono troppo, troppo felice, perché ho sofferto tanto e devo davvero ringraziare chi mi è stato vicino, chi mi ha aiutato in questo periodo difficile. Non ho mai perso la speranza di poter tornare e per questo devo dire grazie anche a Denise Karbon che con il suo esempio mi ha spronato e dato fiducia». Nadia credeva di dover pazientare molto di più per tornare davanti, ma sulla pista del Sestriere i suoi progressi sono stati evidenti, giorno dopo giorno ha preso le misure al tracciato sinuoso e ieri non ha sbagliato nulla, finendo a 77/100 dalla numero uno Lindsey Vonn Kildow, ad appena 15 dalla canadese Vanderbeek, ormai abbonata ai secondi e terzi posti, ma ancora in attesa della prima vittoria.
Proprio come Manfred Moelgg, che a Garmisch, nello slalom che ha fatto saltare Bode Miller e messo in difficoltà molti favoriti, da Grange a Raich al padrone di casa Neureuther, ha salito il podio per la quinta volta nella stagione: in slalom era già stato terzo tre volte, in gigante una volta secondo, la vittoria però continua a sfuggire. Ma ieri Manfred non aveva nulla da rimproverarsi, non è stato lui a perdere come nella notte di Schladming, ma Reinfried Herbst a vincere.
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