Stile

Come far conoscere i tipici sanguinacci

Si chiama Sangue Blu la rassegna nazionale dei salumi di sangue che celebra i sapori dal carattere «forte», salumi rusticamente antimoderni oggi saliti al rango di nobili leccornie. Un progetto lanciato dall'Associazione dei Sanguinacci di San Miniato, formata dai migliori produttori del territorio Sergio Falaschi, Maurizio Castaldi e Simone Ceccotti riuniti con l'obiettivo di promuovere e salvaguardare il Presidio del Mallegato tutelando la biodiversità e aderendo ai principi di Slow Food. La seconda edizione di Sangue Blu, svoltasi lo scorso novembre in concomitanza con la 46esima Mostra Mercato del Tartufo Bianco di San Miniato, ha visto a raccolta i produttori di tutte le regioni che, nella cornice dei Loggiati di san Domenico, hanno permesso a tutti gli appassionati di sapori e tipicità di degustare e acquistare negli stand i prodotti provenienti dalle varie zone d'Italia. Numerosi anche gli chef ospiti, tra cui Deborah Corsi e Marco Stabile, che si sono cimentati nella creazione di piatti d'autore ispirati dai salumi di sangue. La rassegna rappresenta un importante focus sulla biodiversità e sull'obiettivo di salvare razze autoctone, varietà vegetali e trasformati artigianali che rischiano di scomparire. Così, in attesa della terza edizione, l'Associazione dei Sanguinacci prosegue nel suo primario obiettivo di tramandare un metodo produttivo antico rendendolo attuale ed accessibile, costruendo relazioni sempre più ampie non solo a livello locale ma anche inter regionale tra produttori e appassionati di sangue blu.

GDBer

Commenti