Una città più a misura di bambino. Lo promette Letizia Moratti, il candidato sindaco del centrodestra, presentando insieme alla psicoterapeuta Vera Slepoj un sondaggio commissionato a «EtaMeta». «La Milano che le mamme sognano per far crescere i loro figli» si legge nell’intestazione. Un altro capitolo di un programma che ogni giorno si va arricchendo. «La novità che voglio proporre - spiega la Moratti - sta nel metodo. Non politiche astratte calate dall’alto, ma interventi mirati che siano frutto di indagini, di un’attenzione per chi vive i problemi».
E di problemi le mamme che vivono a Milano con figli fino a 13 anni devono averne più di qualcuno se solo una su cento giudica «molto soddisfacente» la qualità della vita. Di contro è una su due che la giudica «abbastanza soddifacente», mentre per il 36 per cento è «poco soddisfacente» e per il 13 «per niente soddisfacente». Il campione di 392 mamme è rappresentativo ed è stato intervistato telefonicamente. In cima alla hit parade dei desideri ci sono gli interventi per ambiente, aria pulita e verde pubblico. Subito dietro la qualità delle strutture scolastiche comunali, l’assistenza sanitaria pediatrica, la sicurezza, gli spazi-gioco, il doposcuola e in coda le strutture sportive comunali. «Mi ha molto colpito - commenta la Moratti - la richiesta di assistenza sanitaria pediatrica. Lo capisco, ho visitato il quartiere di ponte Lambro e ho verificato come da cinque medici, ne siano rimasti solo due. E nessuno è un pediatra. Certo, la sanità non è competenza comunale, ma il mio impegno è una richiesta di maggior collaborazione alla Regione per risolvere i problemi delle mamme». Ancora una volta la Moratti ribadisce la necessità di un’integrazione tra pubblico e privato per affrontare le esigenze dei milanesi in tema di infanzia e maternità. «Servono politiche mirate - aggiunge - ogni mamma ha bisogni diversi. E ricordiamo che costruire una città a misura di mamma e di bambino significa anche porre le basi per aumentare il tasso di natalità». Tra gli interventi più urgenti, le misure per migliorare la qualità dell’aria e l’aumento degli asili nido. «Le liste d’attesa - riconosce la Moratti - sono state quasi azzerate dall’amministrazione Albertini. Ora si tratta di intervenire per avvicinare i nidi alle case dei bambini e promuovere quelli aziendali».
«Bene fa la Moratti a commissionare un sondaggio come questo - le parole della Slepoj -. La psicologia non va utilizzata solo in presenza della malattia, ma anche per capire cosa un’amministrazione possa fare di meglio e di più.
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