da Milano
«Sarà un festival ribelle e impertinente, come è sempre stata la Svizzera, un paese che nella sua storia ha ospitato e aiutato ribelli come Mazzini, anarchici, antifascisti». Sceglie queste parole ardite, il presidente del Festival di Locarno Marco Solari, per introdurre la 61ª edizione della storica rassegna cinematografica. Locarno, per la Svizzera e per la scena internazionale, significa cinema di qualità e, spesso e volentieri, belle scoperte. Dal 6 al 16 agosto sono dunque attesi, nella piazza Grande, ben 170 lungometraggi (selezionati dagli oltre duemila presi in esame: sguardi sui temi dellimmigrazione, dellinfanzia, della letteratura), diciassette dei quali in concorso, con venti titoli italiani distribuiti nelle varie sezioni.
Accanto ai concorsi «Internazionale», «Cineasti del presente» e i corti dei «Pardi di domani» non mancano la sezione «Ici & Ailleurs», l'osservatorio sugli esperimenti audiovisivi Play Forward e una retrospettiva dedicata a Nanni Moretti, che sarà al festival per presentare i suoi film e rispondere alle domande del pubblico, in quella che vuole essere, nelle parole del direttore artistico Frédéric Maire «un omaggio il più completo possibile a un creatore che merita una continua riscoperta, a prescindere dal suo essere un personaggio di riferimento politico in Italia». Di Moretti verranno proposti tutti i lungometraggi, ma anche numerosi corti e documentari.
Accanto a questa panoramica, anche una «carte blanche», composta da almeno 10 opere di registi scelti da Moretti, a raccontare il proprio percorso di formazione artistica. Infine, la pubblicazione di un volume, in coedizione con Cahiers du Cinema, dedicato al regista di Palombella rossa, con interviste e documenti inediti. Unaltra presenza italiana di prestigio è quella, nella giuria del Concorso internazionale, di Paolo Sorrentino (reduce dai successi di Cannes con Il divo), così come al di sotto delle Alpi si farà inevitabilmente il tifo per le opere tricolori, a cominciare da Mar Nero di Federico Bondi nel Concorso internazionale, magari con un pensiero alle discrete soddisfazioni delledizione scorsa (ad esempio, il Pardo come migliore opera prima a Vittorio Rifranti, per Tagliare le parti grigio).
Curiosità anche intorno allesordio in regia dello scrittore Alessandro Baricco, il cui film Lezione 21 verrà proiettato in prima mondiale in piazza Grande.
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