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Il 13 a 7 nelle Regioni e il boom di voti Fdi. I numeri negano la favola della spallata

Il centrodestra raddoppia rispetto a 5 anni fa. Crollo dei 5Stelle: perdono 162mila elettori

Il 13 a 7 nelle Regioni e il boom di voti Fdi. I numeri negano la favola della spallata

È un effetto ottico. La sinistra festeggia la spallata che non c'è. Alla fine della finestra elettorale d'autunno, il centrodestra conferma la guida in 13 regioni su 20 e raddoppia i consensi rispetto alle ultime Regionali. L'Italia è una grande macchia blu. Scenario completamente ribaltato rispetto al 2015 quando le Regioni in mano al Pd erano 15. Il centrodestra gode di salute e lo dimostrano i voti. L'effetto ottico di Schlein e Conte di una spallata che non c'è è certificato nei numeri. Fratelli d'Italia, il partito della premier Giorgia Meloni, raddoppia i voti (in termini assoluti) rispetto al 2020. Cinque anni fa aveva raccolto 548mila voti. Oggi ne prende 801mila. Più 252mila voti in cinque anni. In percentuali il partito di maggioranza relativa totalizza un più 46%. Forza Italia, sempre passa da 344mila voti a 441mila. Con un saldo positivo di 97mila voti. Un bel più 28%. Bilancia nera per il M5s che perde 162 mila voti in cinque anni con un meno 34%. In Veneto Fratelli d'Italia cresce, passando dai 196mila voti del 2020 ai 312 mila di lunedì. Più 116mila voti e un saldo positivo del 59%. Aumenta anche Fi che passa dai 73mila voti ai 105 del 2025. Con un più 43%. Crollo anche in Veneto per il M5s che dimezza i voti. In Campania, dove i leader si sono precipitati per festeggiare la vittoria del campo largo guidato da Roberto Fico, i voti diminuiscono. Il Pd passa dai 712mila voti del 2020 ai 646mila voti, con un meno 9,2 %. Fdi nella stessa regione raddoppia i voti, passando da 140mila a 239mila voti. Anche Forza Italia sale nei voti. Nel 2020 i consensi furono 121mila, oggi 215mila. Con più 93mila voti. Il Ms5 cade, passando 233mila voti a 182mila, con un meno 21%. Infine, in Puglia, Fratelli d'Italia conferma il trend di crescita, passando dai 211mila del 2020 ai 248mila di oggi. Il saldo è positivo del 17%.

La spallata è immaginaria. Il centrodestra ha conquistato e ri-conquistato Marche, Calabria e Veneto. Il campo largo mantiene la guida di Campania, Puglia e Toscana. La Valle d'Aosta va a una giunta civica vicina al Pd. In totale la coalizione di governo guida 13 regioni su 20. Forza Italia in una nota fa il bilancio in caso: in Val d'Aosta la lista di Forza Italia-La Renaissance ha ottenuto il 10,1%. Il movimento azzurro è passato da zero seggi a 3 ed è entrato per la prima volta al governo della Regione. Intanto, alle elezioni comunali di Aosta, FI è stato il primo partito del centrodestra con il 12,5%. Nelle Marche la crescita è stata del 2,7% (passando dal 5,9% del 2020 all'8,6%), con il numero dei seggi salito da 2 a 3. Fi registra una crescita anche in Toscana (+1,9%) dove si è passati dal 4,3% al 6,2% e i seggi sono saliti da 1 a 2. In Calabria Forza Italia ha ottenuto il 18%, con 7 seggi. Se all'ottima percentuale di Forza Italia si aggiunge anche quella significativa ottenuta dalla lista del presidente azzurro Roberto Occhiuto e l'ulteriore lista Forza Azzurri, il risultato complessivo arriva al 31,4%. Per quanto riguarda la Puglia la percentuale azzurra è passata da 8,9% a 9,1% (+0,2) e si è ottenuto un seggio in più (da 4 a 5) rispetto al 2020. In Veneto, dove Forza Italia non era presente nella giunta al governo della Regione, si è registrata una crescita di +2,7%, passando dal 3,6% delle Regionali scorse al 6,3%, e ottenendo un seggio in più (da 2 a 3). Infine il risultato in Campania, dove la percentuale del consenso passa da 5,2% delle regionali 2020 al 10,7% (+5,6%) e triplicato i seggi da 2 a 6. Antonio Noto, sondaggista, offre al Giornale un'analisi sui flussi: "In Campania abbiamo registrato un trasloco di un 20% di voti da De Luca al centrodestra rispetto alle ultime regionali. Travaso che però si azzera in quanto rispetto alle europee lo stesso 20% è passato dal centrodestra alla coalizione di Fico.

In Puglia una fetta consistente di elettori di centrodestra, che votarono Fitto alle ultime regionali, si è spostato su Decaro. In Veneto invece l'elettorato di centrodestra e centrosinistra è rimasto grosso modo fidelizzato".

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