L'intesa tra donne su femminicidio e violenza sessuale inciampa a metà al Senato e sporca la Giornata Onu contro la violenza sulle donne. Tante le iniziative in programma da Torino a Palermo, in nome di Giulia Cecchettin, Giulia Tramontano ("La tua assenza è una ferita che sanguina sempre", dice la madre Loredana Femiano) e delle troppe altre ragazze - sono 79 dall'inizio dell'anno, 106 nel 2024 - vittime di uomini incapaci di elaborare un rifiuto. "Il fenomeno della violenza contro le donne è una piaga sociale che non può essere ignorata", ricorda il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi su X, "Dobbiamo fare di più", sottolinea invece la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola.
Montecitorio si è anche tinto di arancione per festeggiare il sì bipartisan a due novità nel codice penale frutto di un accordo tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein: l'introduzione del femminicidio come reato autonomo (articolo 577-bis) e l'ergastolo per chi "uccide una donna per motivi di odio, discriminazione, prevaricazione, controllo, possesso, o in seguito al suo rifiuto di una relazione" e la modifica dell'articolo 609-bis che definisce lo stupro "un atto compiuto senza il consenso libero e attuale della vittima". Il voto su questi due provvedimenti simbolo era atteso in concomitanza tra Camera e Senato. Ma è in commissione Giustizia a Palazzo Madama che il centrodestra chiede un supplemento di analisi del Ddl stupro, chiesto dalla Lega a cui si sono associati Fdi e Forza Italia, con un ciclo di altre audizioni. L'opposizione è uscita dall'aula per protesta e ha fatto ostruzionismo, tentando di bloccare l'ok alla Camera del disegno di legge sul femminicidio, ma alla fine la richiesta di Avs, appoggiata da Pd, M5S e Iv, è stata respinta dall'aula di Montecitorio e si è andati comunque al voto in serata, nonostante le bizze della sinistra sull'"accordo di lealtà tradito", come dice Andrea Quartini (M5s).
Di "occasione sprecata per dare un messaggio al Paese" parla Marco Lombardo di Azione, "la Meloni è stata sfiduciata dalla sua maggioranza, ora il ministro Eugenia Roccella spieghi perché non interviene a spiegare una situazione che appare inspiegabile", dice la capogruppo Pd alla Camera Chiara Braga. "Confido che si possa trovare il modo per arrivare quanto prima all'approvazione di questa norma", replica Mariastella Gelmini di Noi Moderati.
Secondo l'Istat per le donne il rischio di restare vittima di omicidio (0,38 per 100mila donne) raggiunge il suo picco tra le persone molto anziane (0,81 omicidi ogni 100mila donne tra i 75 e gli 84 anni), soprattutto per mano di partner o familiari. "La violenza sulle donne è un atto contro la libertà di tutti, l'odio sessista sui social è avvilente ma non è un argomento su cui fare propaganda", dice in mattinata il premier. Nel pomeriggio quattro parlamentari (Elisabetta Piccolotti di Avs, Augusta Montaruli per Fdi, Matilde Siracusano di Forza Italia e la M5s Vittoria Baldino) hanno letto a Un Giorno da Pecora su RaiRadio1 alcuni dei commenti sessisti più violenti (e irripetibili) ricevuti sui social. "La libertà delle donne è una conquista da difendere ogni giorno", ricorda il capo dello Stato Sergio Mattarella, tanto che anche il Vaticano, attraverso il Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede Victor Manuel Fernandez sottolinea come i femminicidi siano "una questione gravissima da approfondire". In serata il reato di femminicidio passa all'unanimità alla Camera, con 237 sì e nessun voto contrario.
"È un segnale importante di coesione della politica contro la barbarie della violenza contro le donne", esulta la Meloni. Per il ddl sul consenso bisognerà attendere qualche giorno in più, tanto che la Schlein annuncia: "Ho sentito il premier perché rispetti l'accordo".