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Farina radiato dall’Albo dei giornalisti: «Mi odiano»

Farina radiato dall’Albo dei giornalisti: «Mi odiano»

da Milano

L’Ordine dei giornalisti ha deciso quasi all’unanimità la radiazione dall’albo di Renato Farina, l’ex vicedirettore di Libero finito nei guai per aver collaborato con il Sismi. Con 68 voti a favore, 5 astenuti, 2 contrari e 4 schede bianche il Consiglio nazionale ha così accolto la richiesta avanzata dal Procuratore generale della Repubblica di Milano che, dopo la sospensione di Farina per 12 mesi decisa dalla sezione lombarda dell’Odg, ha chiesto una sanzione più pesante vista la «gravità della condotta» dell’ex agente Betulla.
Le dimissioni di Farina dall’Ordine, decise il mese scorso, non hanno quindi impedito all’organo disciplinare di applicare il provvedimento più grave, anche nei confronti di un ex giornalista. L’avvocato Grazia Volo, che ha annunciato il ricorso al Tar, aveva già presentato una memoria difensiva su un precedente analogo, quello di Aldo Biscardi, anch’egli sospeso da un Ordine regionale. Biscardi si dimise subito dopo, e proprio in virtù delle dimissioni il provvedimento disciplinare nei suoi confronti fu immediatamente archiviato. Tra i consiglieri che hanno votato contro la radiazione di Farina girava infatti voce ieri che la radiazione potrebbe essere impugnata come abuso d’ufficio. Ma il consigliere della commissione ricorsi che ha curato la perizia sul caso, Enzo Iacopino, difende la legittimità del provvedimento. La legge è dalla nostra parte, ha sostenuto il relatore, dà la facoltà di giudicare comunque un ex collega per quanto ha compiuto durante l’appartenenza all’ordine professionale. «In sostanza - spiega Lorenzo Del Boca, presidente dell’Ordine nazionale - abbiamo ritenuto che il comportamento di Farina ha leso gravemente l’immagine della professione. È evidente che se un giornalista smette di servire il suo padrone naturale, cioè il pubblico, e va a servirne un altro, a tempo pieno o part time che sia, non è più credibile sul piano deontologico e diventa incompatibile con la professione». Renato Farina non è stupito dalla decisione, ampiamente prevedibile, ma dal metodo seguito: «Non pensavo di essere così importante da essere inseguito anche da morto. Mi colpisce l’odio», ha detto. All’ex vicedirettore sono arrivati attestati di solidarietà da molti esponenti del centrodestra, da Forza Italia ad An all’Udc.

Per gli azzurri il messaggio è firmato da Silvio Berlusconi: «Mi auguro che Farina possa continuare a svolgere in libertà la sua attività professionale».

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