Alzheimer, un nuovo farmaco rallenta in modo significativo la malattia

Il medicinale promette un rallentamento significativo nella malattia: le prospettive sono rassicuranti, anche perché non agisce sul sintomo ma sul fenomeno

Alzheimer, un nuovo farmaco rallenta in modo significativo la malattia
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Chiunque abbia una persona cara con malattia di Alzheimer lo sa: è incredibilmente doloroso a livello emotivo oltre che sul piano della salute complessiva, sia per il malato sia per chi gli sta vicino. Il declino cognitivo e le perdite di memoria portano a non riuscire a riconoscere più le persone che si amano, ed è reciproco: questa malattia distrugge gran parte della bellezza di una personalità e di un carattere.

Per questa ragione rallentare il declino cognitivo rappresenta un enorme passo in avanti per assicurare una vita più serena a chi ne soffre e ai suoi cari. E ora questo è reso possibile da un farmaco, il Donanemab di Lilly, che assicura “un cambiamento nella gestione della malattia. Permette di passare da soluzioni che agiscono sul sintomo cognitivo o comportamentale a un trattamento che rallenta la progressione del declino cognitivo e funzionale”, si legge in una nota riportata da Adnkronos.

Cosa fa il farmaco

Donanemab di Lilly, a base di anticorpi monoclonali, è stato autorizzato dalla Commissione europea per la malattia di Alzheimer sintomatica in fase iniziale, ovvero per “persone con decadimento cognitivo lieve e persone con lo stadio di demenza lieve dovuta ad Alzheimer, con patologia amiloide confermata e che sono eterozigoti o non portatori dell'apolipoproteina E”.

Il funzionamento del medicinale si basa sul concetto di amiloide, ovvero una proteina prodotta dal corpo: queste proteine possono aggregarsi formando placche amiloidi, il cui accumulo nel cervello può provocare declino cognitivo e problemi di memoria, ossia i principali sintomi della malattia di Alzheimer. E il farmaco cosa fa? Rimuove questo accumulo periodicamente, in modo che il declino cognitivo rallenti.

L’efficacia è stata testata in due studi clinici, che prendono il nome di Trailblazer-Alz 2 e Trailblazer-Alz 6: è stato dimostrato un rallentamento della malattia per un’assunzione di 18 mesi, tuttavia il dosaggio graduale si è mostrato maggiormente sicuro e funzionale. Naturalmente il medicinale sarà in vendita con prescrizione e a questo proposito sarà fondamentale il ruolo dei medici.

Come ha spiegato Elias Khalil, presidente e General Manager di Lilly Italy Hub: “I dati dimostrano che più precocemente i pazienti vengono identificati, diagnosticati e trattati con donanemab, maggiore è la risposta al trattamento. Questa autorizzazione offre una nuova opzione ai pazienti in Europa, dando loro speranza e la possibilità di avere più tempo per concentrarsi su ciò che conta di più”.

L’impatto dell’Alzheimer

Si stima che in Italia ci siano 600mila persone con malattia di Alzheimer e questo numero sembra essere destinato a crescere per cause demografiche, ovvero per il progressivo invecchiamento della popolazione.

Come per moltissime malattie, anche per l’Alzheimer la diagnosi precoce è fondamentale: con il farmaco Donanemab di Lilly, come detto, le prospettive sono destinate a migliorare.

Tuttavia una diagnosi tardiva o una cura scorretta possono portare a stadi clinici avanzati entro un anno dalla comparsa dei primi sintomi. Per questa ragione resta importante contattare il proprio medico di base quando si hanno perplessità, per poi consultare uno specialista per esami ed eventuale diagnosi.

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