Le farmacie sono presidi sanitari presenti sul territorio in maniera omogenea e capillare, ma si può fare di più. «Si può dare alle farmacie la possibilità di effettuare convenzioni con il Servizio sanitario regionale per diventare piccoli distretti sanitari che, in collaborazione con la medicina generale, possano elargire il servizio di assistenza domiciliare coprendo anche lenorme deficienza del settore che viene gestita in maniera completamente superficiale e sommaria dalle Asl. Per portare avanti questa prospettiva inoltre è necessario consentire il prolungamento dorario alle farmacie che ne fanno richiesta».
La proposta è del senatore Cesare Cursi (An-Pdl) che ha incontrato in piazza Igea, nel cuore della Camilluccia, una delegazione degli 8000 cittadini che hanno firmato una petizione per promuovere la Farmacia Igea come capofila del progetto. «Già oggi le farmacie svolgono un ruolo determinante di consulenza sulla salute tanto da essere considerate, a primo impatto, un presidio importante, ma - ha precisato - sarebbero potenzialmente in grado di fornire servizi più articolati: dai consigli sanitari, alimentari, primo soccorso e cure primarie». Se infatti venisse accolto il progetto di cui si sta facendo promotore Cursi ossia dare la possibilità alle farmacie di stipulare convenzioni come è consentito ai medici di base o ai medici specialisti allora sì che lofferta si potrebbe ampliare anche con una serie di prestazioni da fornire ai soggetti più deboli. «Il personale farmacista potrebbe fare fronte a necessità di base come le difficoltose prenotazioni di esami e indagini cliniche per gli anziani e per i disabili oltre che organizzare il monitoraggio con costanza dello stato di salute di pazienti domiciliari con utili per valutare lo stato di salute del paziente e proporre eventuali correttivi alla terapia. Con queste possibilità - prosegue il senatore - il farmacista avrebbe anche completa facoltà di operare in pieno accordo con il medico di base ma anche fornire tutte le informazioni utili per una buona e più funzionale riuscita della cura. Non è un caso che una corretta terapia oltre all'efficacia sulle aspettative di vita del paziente sarebbe funzionale anche a un risparmio di risorse. Correttezza della terapia e appropriatezza prescrittiva devono essere infatti finalizzate entrambe al vantaggio economico». È certo che questo progetto pilota sarebbe attuabile se la Regione si impegnasse a consentire, a tutte le farmacie che ne fanno richiesta, di stare aperte con orario prolungato anche 7 giorni su 7 regolamentando anche i servizi accessori. È inevitabile che per le farmacie la ricaduta produttiva e occupazionale sarebbe ragguardevole fino a consentire veramente funzioni di collaborazione con la medicina generale ad ampio raggio di azione.
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