Dopo una settimana di passione, ieri in Borsa hanno chiuso con segno positivo i due titoli coinvolti nellinchiesta sulla presunta truffa e riciclaggio avviata dalla Procura di Roma. Così Fastweb e Telecom Italia hanno rialzato la testa. Il titolo delloperatore di tlc, che nel corso dellultima settimana aveva ceduto oltre il 16%, ha recuperato il 5,34% a 14,4 euro. Telecom, coinvolta nella vicenda tramite la controllata al 100% Sparkle, aveva invece perso poco più del 6%, ed è salita ieri del 2,29%, a un prezzo di 1,07 euro. Ancora forti gli scambi su Fastweb, pari al 2% del capitale, mentre sono stati scarsi quelli su Telecom Italia: nella seduta sono passate di mano 73 milioni di azioni, contro una media quotidiana dellultimo mese di Borsa di 136 milioni di «pezzi». Sul rialzo di Fastweb hanno comunque pesato anche le voci di una possibile Opa sul titolo da parte della controllante Swisscom. La società elvetica, che controlla l82% di quella italiana, ha però smentito di avere allo studio il lancio di unOpa sulla quota di minoranza di Fastweb finalizzata a togliere il titolo dal listino. «Il delisting di Fastweb non è una priorità al momento», ha spiegato il portavoce di Swisscom, Josef Huber, senza però fugare completamente i dubbi di una possibile Opa che costerebbe circa 200 milioni di euro.
Sarà invece il giudice delle indagini preliminari di Roma, Aldo Morgigni, a decidere leventuale commissariamento dellattività delle due società così come chiede la Procura. Le due aziende sono coinvolte nellinchiesta sul riciclaggio internazionale per cui il gip ha disposto 56 misure cautelari e sono già state sottoposte alla confisca di beni per 38,5 milioni di euro (Fastweb) e 290 (Sparkle), ossia lammontare dellIva non pagata dalle società con cui avevano contratti e che vendevano traffico telefonico fittizio.
Secondo laccusa, sia Fastweb che Telecom Italia Sparkle, sono colluse con chi è stato coinvolto nellinchiesta. Se però le aziende sapranno dimostrare la propria estraneità il giudice non procederà con la nomina di un commissario. Lamministratore delegato di Fastweb, Stefano Parisi, si è detto fermamente contrario allipotesi di commissariamento perché metterebbe in ginocchio una società sana e con 3.500 dipendenti. Il commissariamento dunque fa paura ed è per questo che i legali, Franco Coppi e Gildo Ursini, hanno chiesto ieri sera un breve rinvio delludienza prevista per oggi. «Questo - recita un comunicato - al fine di permettere alle autorità di valutare tutti i dettagli tecnici delle proposte fatte ai magistrati che sono volte a garantire la massima trasparenza dei comportamenti societari». Fastweb non ha comunque ricevuto presso i call center chiamate di utenti preoccupati. «Eravamo pronti a rispondere - ha spiegato un portavoce - ma nessun cliente ha messo in dubbio la possibilità che la nostra società potesse incontrare difficoltà nel proseguire il servizio».
Oggi verrà anche sentito in mattinata dal Gip per linterrogatorio di garanzia Silvio Scaglia, fondatore di Fastweb, arrestato dopo essere ritornato in Italia dal Sud America nellambito delle indagini sulla maxi truffa e sul riciclaggio. Scaglia è detenuto nel carcere di Rebibbia da venerdì scorso.
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