Fastweb, Swisscom lancia l’offerta Titolo su di oltre il 33%

Alla fine l’Opa su Fastweb è arrivata. Annunciata da rumors e movimenti di Borsa tante di quelle volte che, all’ultimo bisbiglio, partito la scorsa settimana, pochi hanno creduto. Così il titolo era rimasto inchiodato vicino ai minimi dell’anno. Solo ieri, quando l’azionista di maggioranza Swisscom ha messo davvero mano al portafoglio promettendo agli azionisti che hanno ancora in mano il 18% residuale, 18 euro per azione, è finalmente partito il rally.
A fine giornata il bottino è onorevole: le azioni Fastweb hanno totalizzato un rialzo del 33,51%, portandosi a 17,93, ossia a ridosso dei 18 euro promessi dal colosso svizzero delle tlc.
«Per Swisscom - scrivono gli analisti di Jp Morgan- si tratta di una buona operazione a prezzi molto ragionevoli». E certo molto lontani da quelli di esordio di Fastweb in Borsa nel marzo del 2000: un successo che portò ben presto le azioni a 160 euro. I prezzi dell’Opa, che condurrà delisting del titolo dalla Borsa di Milano, sono però anche decisamente più bassi rispetto ai 47 euro ad azione pagati dalla società Svizzera al fondatore Silvio Scaglia nel 2007, quando questi vendette la sua quota di maggioranza. Un’operazione che ancora oggi nessuno, neppure il co-fondatore di Fastweb, Francesco Micheli («non ho mai capito l’interesse strategico di Swisscom per Fastweb») sa spiegare, ma che ha portato tanto benessere a Scaglia. Almeno fino allo scorso febbraio quando l’inchiesta della magistratura di Roma sull’evasione di Iva e falsa fatturazione lo ha costretto prima al carcere e poi agli arresti domiciliari. L’inchiesta è ancora in corso, ma Swisscom, comunque, non si è fatta prendere dal panico e ha saputo attendere. Il titolo è sceso in Borsa e ora gli svizzeri si portano a casa la società italiana a banda larga, che ormai ha circa 2 milioni di clienti, a un prezzo che gli permetterà di mediare al ribasso con le azioni già in portafoglio.
Swisscom ha spiegato che intende assicurarsi, con questa operazione, maggiore flessibilità sul piano sia strategico sia operativo. Anzi, non è esclusa una fusione di Fastweb nella capogruppo, si legge nel documento sull’Opa per il delisting. Anche se in questo momento nessuna decisione al riguardo è stata assunta dagli organi sociali.
Per il momento, dunque, nulla cambia, anche dal punto di vista operativo. Fastweb resta con il suo marchio, ormai ben conosciuto dagli utenti italiani di tlc. Standard & Poor’s ha confermato il giudizio «A» con outlook stabile su Swisscom e ritiene l’Opa residuale sulla società italiana moderatamente positiva nel medio termine. «L’acquisizione di tutte le azioni Fastweb non in suo possesso - sottolinea in una nota S&P - eliminerebbe la perdita di dividendi a favore degli azionisti di minoranza e il delisting programmato di Fastweb dovrebbe permettere a Swisscom di ottenere alcune riduzioni di costi». E nonostante l’esborso di quasi 300 milioni di euro, la società svizzera ha affermato di non avere problemi a pagare il dividendo nel 2011 ai suoi azionisti. Quanto al dettaglio dell’offerta gli analisti la considerano non particolarmente generosa ma consigliano comunque di aderire.


«Il premio - dicono gli analisti - è sufficiente a scongiurare rischi che il prezzo salga sopra il prezzo dell’Opa. Inoltre, 18 euro era il valore della società prima che scoppiasse il caso dell’inchiesta giudiziaria». L’operazione inizierà a metà ottobre e si concluderà in novembre.

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