da Roma
«Abbiamo deciso di togliere la fiducia al governo e di unire le nostre bandiere assieme a quelle del centrodestra. Prodi sappia che i 340mila voti che abbiamo ottenuto alle ultime elezioni politiche e che gli hanno consentito di vincere, non devono più considerarsi giuridicamente appannaggio della maggioranza del centrosinistra». Bella riconoscenza, dice il segretario del partito dei Pensionati, Carlo Fatuzzo. Nella vittoria al fotofinish di aprile lui e il suo partito furono determinanti per la vittoria finale. Ma ora la costola più piccola dell'Unione si stacca definitivamente dal centrosinistra, perché i pensionati «sono stati ingannati e delusi».
E così la Finanziaria fa perdere ufficialmente il primo pezzo al centrosinistra. Il partito, spiega Fatuzzo, si sente tradito, perché «il governo non ha fatto nulla per i pensionati e anzi si prefigura una riforma delle pensioni che consegna ai pensionati un futuro di miseria». Il piccolo alleato non aveva mai chiesto «ministri o posti nel governo», ma un po di attenzione per la fascia più anziana della popolazione, con «alcune misure da prendere subito - si è sfogato Fatuzzo in una conferenza stampa con il vicecoordinatore di Forza Italia Fabrizio Cicchitto - come quella che rende possibile lanticipo di cinque anni delletà pensionabile per le persone che assistono familiari non autosufficienti. Prodi in campagna elettorale e in Tv aveva promesso che avrebbe preso questa misura e non ha mantenuto gli impegni».
Le pratiche di divorzio da Romano Prodi in realtà erano state già avviate nei mesi scorsi, ma ora lallontanamento è irreversibile: «Prodi ci ha ingannato».
Laddio dei pensionati al governo è «la prova che la maggioranza si sta squagliando - osserva Cicchitto - questa è la prima risposta sul campo e sul piano politico di questa Finanziaria». Al ministro Vannino Chiti l'opposizione farà arrivare «assieme alla notizia che Fatuzzo lascia lUnione anche una boccetta di Valium».
Il passaggio di 340mila voti alla Cdl - commenta invece il capogruppo di Forza Italia al parlamento europeo Antonio Tajani - è la prova che ormai la situazione dei voti ottenuti alle elezioni politiche tra noi e il centrosinistra, che pure non ci aveva mai convinto, è ormai ribaltata numericamente in maniera definitiva».
Fatuzzo e il suo partito sono stati i primi a scendere dal carro del vincitore per insanabili delusioni. Ma lopposizione attende ora il governo al varco della «fase due» delle riforme evocata da Piero Fassino: «Sui prossimi temi all'ordine del giorno, cioè pensioni, mercato del lavoro e pubblica amministrazione - sottolinea Gianfranco Fini - vedo che la maggioranza si muove secondo una logica di scontro con le parti sociali. Per questa ragione dobbiamo dimostrare, soprattutto nelle realtà dove siamo al governo, Sicilia, ma anche Lombardia, Veneto e Molise, che le alternative sono possibili nel rispetto del dialogo tra le parti».
La maggioranza sta andando verso «una maggiore rigidità e una maggior spesa previdenziale», avverte il senatore di Forza Italia, Maurizio Sacconi, mettendo in atto una «controriforma» del «lavoro e delle pensioni».
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