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La fatwa contro la Farahani: un topless fa infuriare l'islam

L'attrice iraniana, vincitrice del Golden Globe, appare senza veli su un magazine francese: video. A Teheran il ministero della Cultura le vieta il rientro in patria

La fatwa contro la Farahani: un topless fa infuriare l'islam

Frontiere iraniane bloccate per Golshifteh Farahani. La famosa attrice iraniana non potrà rientrare nel proprio Paese d’origine. La sua colpa? Ha posato nuda in una foto pubblicata dal magazine francese Madame Le Figaro (guarda il video) L'attrice, apparsa nel film di Asghar Farhadi Una separazione, premiato domenica scorsa a Los Angeles con il Golden Globe, ha denunciato il divieto impostole dal governo di Teheran.

"Un funzionario del ministero della Cultura e della Guida Islamica mi ha detto che in Iran non servono artisti e che avrei potuto offrire i miei servizi artistici da qualche altra parte", ha affermato la Farahani al sito Contact Music. L’attrice nata a Teheran vive a Parigi: l'anno scorso ha lasciato l’Iran per protestare contro il restrittivo codice etico imposto dal governo presieduto Mahmoud Ahmadinejad all’industria cinematografica. Il provvedimento preso contro la Farahani, che recentemente ha anche vinto un importante premio cinematografico in Iran, è infatti arrivato a pochi giorni dalla chiusura a Teheran della Casa del Cinema. Oltre che in numerosi film di Farhadi, l'attrice ventinovenne ha recitato anche nella pellicola di Ridley Scott Nessuna verità al fianco di Leonardo di Caprio e Russell Crowe.

L'episodio non poteva certo passare inosservato proprio mentre l’Iran si entusiasma per i nuovi successi del suo cinema nel mondo e spera addirittura di vincere un Oscar. Adesso la notizia sta impazzando sui principali blog e social network di tutto il mondo. Anche tra gli iraniani che hanno accesso alla rete, nonostante le limitazioni imposte dal governo di Teheran, la notizia ha fatto molto scalpore: migliaia i commenti postati sulla pagina di Facebook dell’attrice. Sono molte le persone che la sostengono e la incoraggiano, mentre poche voci isolate la criticano. Qualora settimana prossima il film della Farahani dovesse essere confermato nella cinquina delle nomination come miglior film straniero dell'Academy Awards, il cinema iraniano tornerebbe a Hollywood dopo quattordici lunghi  anni di assenza. Bisogna tornare nel 1998 per trovare I ragazzi del paradiso di Majid Majidi tra le nomination agli Oscar.

In questo momento i rapporti tra gli Stati Uniti e l'Iran stanno toccando uno dei punti più bassi nella storia. Ai timori per il programma nucleare caldeggiato da Ahmadinejad, adesso crescono le tensioni per le minacce di Teheran di chiudere lo stretto di Hormuz nel Golfo. Non si tratta soltanto di una questione di cinema, insomma. Ma anche di cultura.

Sebbene il viceministro alla Cultura iraniano Javad Shamaghdari si fosse congratulato con Farhadi per il Golden Globe, l’establishment di Teheran aveva sottolineato "il poco rispetto per il protocollo (imposto dalla sharia)" dello stesso regista per aver stretto la mano ad Angelina Jolie davanti alle telecamere di tutto il mondo.

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