Claudia Passa
da Roma
Per settimane in Procura le voci serano rincorse con insistenza: «Linchiesta su Antonveneta è a buon punto, linterrogatorio di Fazio sarà uno degli atti finali». Ora, dopo il faccia a faccia col Governatore, i tempi sembrano allungarsi, le previsioni si fanno più caute, mentre dalle contestazioni formulate al numero uno di Palazzo Koch trapelano le prime indiscrezioni.
Lattenzione dei Pm sul «perché» e «in che modo» Bankitalia ha dato via libera alla Bpi per lOpa sullistituto padovano (domande ripetute nelle indiscrezioni stampa delle ultime settimane), avrebbe fatto largo alle perplessità sui tempi dellautorizzazione: l11 luglio - data dell«ok» - erano in corso gli accertamenti della Vigilanza sullex Bpl, e i Pm avrebbero contestato a Fazio la mancata sospensione delliter. A piazzale Clodio sospettano insomma che la pratica possa esser stata «accelerata». Unipotesi che rumors di Procura attribuiscono anche alla rilettura delle intercettazioni «milanesi» confluite nellordinanza del gip Forleo, in cui Gianpiero Fiorani, che il 13 luglio era atteso in Procura, dice di voler andare «tranquillo» allinterrogatorio. Ma nellinchiesta romana quelle intercettazioni non sono utilizzabili.
Il termine del 13 luglio, entro il quale via Nazionale avrebbe dovuto pronunciarsi sulla richiesta di Bpi, viene però definito «perentorio» nella memoria che Franco Coppi, legale di Fazio, ha consegnato ai magistrati. Le istruzioni di vigilanza («molto stringenti», dicono a Palazzo Koch) fissano infatti in 30 giorni il termine per il compimento dellistruttoria, fatte salve le sospensioni in caso di richiesta di integrazione degli atti. E l11 luglio - si legge - gli uffici avevano tratto «inequivoche conclusioni sul rispetto dei ratios prudenziali imposti dalla vigilanza». La linea difensiva dunque non cambia: «Un conto era la fattibilità delloperazione per la quale, anche secondo le note istruttorie dell8 e dell11 luglio, ricorrevano i presupposti; sul fronte delle qualità personali Bankitalia si riservava comunque ogni intervento una volta conclusi gli accertamenti», anche dopo lok per lOpa.
Laltro «nodo» sotto osservazione sarebbe legato a unispezione disposta nel 2001 da Palazzo Koch a carico di Bpl: gli esiti furono negativi, la radiografia patrimoniale non corrispondeva a quella dichiarata. Per i Pm, Bankitalia avrebbe dovuto tenerne conto. Ma la difesa si rifà allappunto del 28 aprile scorso a firma degli ispettori Claudio Clemente e Giovanni Castaldi, in cui «nessun richiamo viene fatto circa i risultati di precedenti ispezioni, avvenute nel 2001 o in anni successivi, e comunque essi sono evidentemente assorbiti nella valutazione positiva del 28 aprile».
Per i Pm cè ancora molto da approfondire, mentre il Governatore avrebbe lasciato piazzale Clodio soddisfatto del faccia a faccia. Sul fronte politico, arriva laffondo di Fabrizio Cicchitto (Fi) sulle «straordinarie misure investigative» per «spiare» Stefano Ricucci (rivelate dal Giornale), che «confermano aspetti inquietanti della vicenda già segnata dalla pubblicazione di una scelta ben selezionata di intercettazioni, per colpire alcuni e salvare altri. Chi osa avvicinarsi al Corriere della Sera senza far parte di un preciso establishment avrà del piombo - incalza Cicchitto -, nel migliore dei casi metaforico.
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