da Londra
Forse la verità sulla morte di Marilyn Monroe è in un file segreto dellFbi. Ritrovato da un regista australiano, Philippe Mora, tra le centinaia di documenti resi pubblici dalla nuova legge sulla libertà dinformazione, il rapporto (finito sulle pagine dellIndependent) dice che lattrice non si sarebbe suicidata. Sarebbe invece stata indotta a inscenare un falso suicidio per attirare lattenzione dellamore di turno, sicura che qualcuno lavrebbe salvata.
Ma gli amanti del momento erano i fratelli Kennedy, e lei venne lasciata morire, nuda in un letto con in corpo 60 pastiglie di Seconal. Abbandonata dagli amici, tra cui lattore Peter Lawford, sposato con la sorella di Kennedy, Patricia. La notte della scomparsa di Marilyn, Robert avrebbe chiamato Lawford «per sapere se era già morta». A quanto pare Lawford aveva avuto il compito di convincere Marilyn, con laiuto di psichiatra e agente, a simulare il suicidio. Tutti sapevano che lattrice 36enne minacciava i Kennedy di rendere pubblica la doppia relazione amorosa, soprattutto dopo aver capito che Robert non avrebbe mai divorziato dalla moglie. Così, lo psichiatra le aveva prescritto una dose «insolita» di Seconal. La povera Marilyn laveva ingerita, certa che qualcuno lavrebbe salvata.
Ma lamico parlò con lei prima che prendesse le pillole e richiamò «per assicurarsi che non rispondesse». Poi avvertì il medico, che non andò a controllarla se non quando fu certo che era morta.
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