nostro inviato a Wimbledon
Superata (quasi) agevolmente la prima settimana Roger Federer si ferma a pensare: “Me ne sto a casa due giorni: mi piace andare a Londra, ma in questo momento Mirka è incinta e non è il caso che faccia sforzi. Dunque relax e allenamenti, poi lunedì si riparte”. Roger ha appena battuto Kohlschreiber, complicando un po’ la vita nel terzo set perso al tie break, ma la sua impresa più difficile è tenere segreta la data del parto, con i giornalisti inglesi che sperano sia imminente cosicché Sua maestà avrebbe un futuro tennista: “Non mi interessano queste cose, mi interessa che il bimbo sia sano e basta”. Non è aria dunque, Federer è come sempre cortese ma gira al largo. Si limita alle interviste di rito e deroga solo quando qualcuno gli chiede della morte di Micheal Jackson, da superstar a superstar: “Mi piace la sua musica, quello che è successo è triste, anche se non si sa ancora cos’è successo. Mi ricordo che una volta, avevo 7 o 8 anni, venne a fare un concerto a Basilea: ero troppo piccolo per andare allo stadio, ma mi misi fuori ad ascoltare la musica e fu fantastico”.
Poi si ritorno sul tennis: “Roger, hai raggiunto il record di vittorie di Agassi qui a Wimbledon”. “Cioè?”. “44 vittorie e sei sconfitte, come André”. “Davvero? Non lo sapevo. Forse non lo sa neppure lui”. Come dire: non è finita qui.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.