Eccola infine, la gioia giallorossa. Con sei giorni di ritardo e un po di amaro in fondo a tanto dolce. Perché la festa che cè stata ieri prima allo stadio Olimpico, dove la Roma ha battuto lInter 2-1 e si è aggiudicata la nona Coppa Italia della sua storia, e poi per le strade di Roma dove i tifosi si sono scatenati in caroselli, è solo la copia in sedicesimo di quello che sarebbe accaduto domenica scorsa se si fosse realizzato quel sogno che è sembrato realtà per poco più di unora.
E quindi niente scudetto, ma questa coppetta a cui Luciano Spalletti alla vigilia e poi i giocatori e in fondo tutti i tifosi vogliono togliere quel suffisso diminutivo. Anche se poi è lo stesso tecnico toscano a scherzarci su: «Noi dobbiamo pensare a comportarci sempre bene e ogni tanto qualche coppetta si alza». Una coppetta, pardon, una (...)SEGUE A PAGINA 49
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