I lettori non smettono di far sentire la loro voce. La casella di posta elettronica del Giornale è sempre piena di lettere di solidarietà e stima al direttore editoriale, Vittorio Feltri, sospeso per tre mesi dall’Ordine dei Giornalisti in merito al caso Boffo.
Grazie per tutto quello che sta facendo! Per tre mesi comprerò più copie del Giornale.
Paolo Ceretto Obertino
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Uniti per esprimerle solidarietà ed un augurio perché lei possa continuare ad offrirci ancora molti anni di prezioso lavoro, nonostante le vergognose calunnie che offendono la Sua e la nostra libertà.
Torino
Caro Feltri, siamo partecipi a tutti i commenti apparsi sul Giornale; anche noi vogliamo esprimere a lei tutta la nostra solidarietà.
Giuseppe Nicoli e Mara Marchetto
Quarto d’Altino (Verona)
Tre mesi senza le riflessioni di Feltri saranno per me ricercatore storico un buco nero. Invito il direttore a continuare a scrivere giornalmente le sue analisi e alla fine della condanna trimestrale pubblicare il tutto in un libro. A me serviranno a schiarire questi tre mesi di oscurantismo.
Francesco Cillo
Cervinara (Avellino)
Caro direttore, le siamo vicini in questa ingiusta condanna. Non molli, i suoi articoli ci mancheranno, ma aspettiamo di rileggerla.
Lucina e Enzo Puleo
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Oltre alla giusta solidarietà a Feltri, mi preme sottolineare le abitudini della «sinistra» italiana. I «loro» giornalisti possono scrivere tutte le schifezze che vogliono senza incorrere in nessuna censura. Quelli televisivi poi, infrangono continuamente le regole, anche di etica. Hanno addirittura sdoganato Fini, scorretto nei confronti degli italiani e dei suoi elettori.
Paolo Torino
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Caro Feltri forse è un bene che l’abbiano sospeso per tre mesi dal pubblicare articoli; ha visto quanti amici ha? Io da quest’anno non pago l’abbonamento Rai, però il giorno dopo leggo sul Giornale i fatti che reputo negativi, perché in diretta potrei avere anche una sincope. Non è il caso che glielo ricordi, ma sappia che tutti i lettori del Giornale sono con lei anche se non scrivono.
Piera Carnelli
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Nell’esprimerle solidarietà per l’attacco ai danni del suo lavoro, anche a scapito nostro, suoi lettori, privati ingiustamente della sua opinione quotidiana, vorremmo partecipare ad espressioni di protesta in sua difesa. A proposito, dove sono finiti i «grandi sostenitori» a senso unico della libertà di stampa e della democrazia?
Sanda e Alberto Bandi
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Egregio Direttore le siamo vicini. La prenda come una vacanza.
Marco Malavasi
Mirandola (Modena)
Caro direttore, dicono che in Italia c’è libertà e che la legge è uguale per tutti. Ma di quale libertà e uguaglianza si sta parlando? Ciò che è accaduto a lei è un fulgido esempio che la libertà di stampa non esiste. A lei hanno messo il bavaglio perché ha cercato onestamente di portare a conoscenza degli italiani ciò che stava accadendo. Feltri, tenga in alto il capo, non tema i nemici, gli italiani non sono stupidi come alcuni vogliono far credere e sapranno far sentire la loro voce.
Gary Spampanato
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Leggo che il Comune di Milano, su proposta del famigerato ex repubblichino, Dario Fo, intende attribuire l’Ambrogino d’oro a Boffo come «vittima del berlusconismo». Voglio sperare che sia un bufala. Se così non fosse, ci sarebbe da pensare che si tratta di una vendetta.
Gianni Rehak
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Caro Feltri, accetti anche la mia solidarietà per la parziale e orrenda ingiustizia antidemocratica che ha subito. Emerge chiaramente che occorre eliminare questo Ordine dei Giornalisti!
Gennaro Di Bernardo
Casale Monferrato
Caro direttore, dopo la sentenza da soviet supremo per bloccare il suo pensiero, qualche vocina, seppur flebile, si sarebbe dovuta sentire da qualche «difensore» della libertà di stampa. Niente, zero assoluto, anzi, molte cornacchie hanno anche applaudito. Questo significa che la libertà di stampa é sempre per loro e non per quelli che cantano fuori dal coro. Coraggio direttore. Avanti così. La mia stima e la solidarietà si è rafforzata.
Donato Conserva
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Aderisco alla protesta: non si può togliere la parola a Feltri solo perché va avanti a muso duro, o meglio, non si potrebbe togliere la parola a nessuno, a meno che non si arrivi alla diffamazione. Ritengo anche sia dannoso per tutti sbeffeggiare ogni giorno il nostro governo.
Ezio Ongaro
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