Fenomenologia del «fantasmino» L’invisibile più invadente del mondo

Comprereste un’auto usata da un venditore che abbia ai piedi i «fantasmini»? E lei, bella signora, accetterebbe un invito a cena da un signore con gli «invisibili» nelle scarpe? Lungi da noi l’idea di criminalizzare qualsiasi capo di abbigliamento, ma - come direbbe Totò - «ogni limite ha una pazienza». E, nel caso dei «fantasmini» e/o «invisibili» la pazienza ha davvero superato ogni limite. Ovviamente sapete di cosa stiamo parlando, vero? Spiegano gli «storici» della calza più ridicola del mondo: «Essa (la calza sottile quanto un preservativo, ndr) prende il nome di “fantasmino” o “invisibile” dalla sua vestibilità che la fa sparire all’occhio, una volta indossata la scarpa».
Già questa descrizione è un mezzo bluff. Infatti gli «invisibili» non sono per nulla invisibili; anzi, la cosa davvero tragica, è che sono proprio visibilissimi. E qui cominciano i guai. Perché vedere un uomo (ma anche una donna) che li indossa fa veramente schifo. Sì, schifo. Sia dal punto di vista estetico, sia dal punto di vista pratico. Cominciamo dall’estetica: non c’è niente di peggio che vedere quel pezzetto di calza dalla consistenza di una cartavelina occhieggiare da una scarpa da ginnastica o - peggio - da mocassini o zoccoli (ma questi sono casi-limite anche per le comitive di tedeschi in visita all’Oktoberfest). Passiamo ora alla praticità, o meglio all’assoluta mancanza di praticità. Già, perché il fantasmino ha la sinistra (ma anche destra) prerogativa di scivolare sotto il tallone dopo appena 15-16 passi, dando così il via a quell’altro pietoso rito del continuo sollevamento del fantasmino. «Ma come fate a sapere queste cose?», potrebbe chiedere qualcuno, «non sarà mica che l’avete provato?». No, per nessuna ragione al mondo. La struggente pantomima che stiamo descrivendo ci è stata raccontata da numerosi fans dei fantasmini che - nonostante i tanti disagi patiti - seguitano a indossarli con un patologico piacere masochistico e piedofilo.
Eppure gli aficionados degli invisibili non arretrano: «La sua (del fantasmino, s’intende) linea e il materiale nella quale è realizzata la rende l’ideale per la stagione calda, offrendo un’ottima traspirazione al piede evitando che sudi». Anche questa cosa del «sudore» sarebbe tutta da verificare, ma - visto l’argomento - meglio turarsi il naso e tirare dritto. Intanto i fantasminologi continuano a tessere le lodi della loro creatura preferita: «Gli invisibili possono essere realizzati (quando si dice la raffinatezza, ndr) in cotone biologico. Il colore tendente al giallo è il colore naturale del cotone, che non viene tinto per lasciare il tessuto più traspirante».

Precisano i cultori del genere: «Per cotone biologico o cotone organico s’intende che la fibra è stata coltivata secondo rigidi principi, ovvero che in tutte le fasi di coltivazione, raccolta e trasformazione non sono usati prodotti chimici di sintesi, ma solo prodotti naturali. I metodi biologici hanno richieste ed esigenze molto particolari, infatti per i fertilizzanti vengono impiegate anche erbe medicinali». Tanta fatica e attenzione per un paio di fantasmini? Ma fateci il piacere...

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