Fergie, duchessa degli scandali Ora deve dichiarare bancarotta

Sarah Ferguson ha lasciato conti aperti ovunque, ha debiti per sei milioni: alle Poste, dal macellaio, in lavanderia. Pure la Regina in allarme per i risvolti pubblici del caso

Fergie, duchessa degli scandali  
Ora deve dichiarare bancarotta

Londra - Ci sono seimila e cinquecento sterline di debito con l’ufficio postale. Poi cinquecento sterline di arretrato con il giornalaio. Il macellaio avanza un migliaio di pound e anche la lavanderia bussa a quattrini. Trattasi di spiccioli in confronto al debito di cinque milioni di sterline. Traduco in euro: sei milioni di euro il totale, non è poco anche se riguarda una duchessa del sacro suolo d’Inghilterra. Sarah Ferguson non è mai sazia di debiti, dopo la prima colazione sa già che oltre a digerire le uova al bacon dovrà dare un’occhiata ai conti e sembra ormai vicina la bancarotta, il fallimento, la chiusura di affidi e conti bancari. Storia triste di una ragazza rossa e in rosso poco relativo, anzi definitivo. Non c’è suddito che la giustifichi e l’assolva, ha voluto il titolo ne subisca le conseguenze, a Londra e altrove.

È reduce da una miserabile vicenda, pure filmata da una candid camera, con la richiesta e la riscossione di 27mila sterline e la promessa di un altro mezzo milione con un giornalista che si spacciava per manager desideroso di conoscere Andrea, l’ex consorte comunque convivente di Fergie. La duchessa si è scusata, ha detto che nell’occasione aveva la testa calda per colpa di qualche bicchiere ad alta gradazione alcolica, l’etilometro non ha confermato ma il vizietto esisterebbe ed è tipico del popolo dell’isola; in un’intervista alla tivvù americana, ha anche spiegato che quei soldi servivano per un amico afflitto dai debiti per una somma di 35mila sterline.

Tanto per aggiungere un po’ di portineria reale, gira voce che miss Ferguson debba restituire un anticipo di 50mila sterline a una casa editrice americana con la quale si era impegnata a scrivere un romanzo autobiografico, insieme con la scrittrice Laura Van Worner. Dopo seicento pagine, però, gli editori non avevano intravisto nessun prurito sessuale, nessuna vicenda hard sotto le lenzuola di corte, insomma quelle belle cronache che avrebbe favorito le vendite; dunque avrebbero restituito il libercolo alle due, chiedendo, in contemporanea, il rimborso della cifra versata.

Sarah non sembra addolorata per gli sviluppi della situazione contabile, Elisabetta, la regina, invece è preoccupata per i risvolti pubblici, per l’immagine della famiglia già sventolante come la bandiera sul pennone di Buckingham.

I problemi della Ferguson, la crisi del matrimonio con Andrea, il flirt con alcuni notabili di ogni dove, anche l’italiano Della Gherardesca, la fotografie hard che la ritraevano seminuda mentre si faceva succhiare l’alluce da un texano di lei innamorato, altre istantanee non proprio regali ma molto reali, l’hanno trasformata in personaggio da fiction televisiva (alla quale tra l’altro ha partecipato) e sul punto di accettare anche di danzare nell’ormai universale «Ballando con le stelle», versione made in England.

Per il momento Sarah balla tra i conti della lavanderia, biancheria intima, lenzuola e simili, i quarti di bue, filetto, controfiletto, angus beef, non pagati al macellaio e quei settemila euro e più che deve all’ufficio postale di Sua Maestà, per aver spedito lettere, fotografie, pacchi regalo ad amici e fans, corrispondenza con tanto di timbro e francobollo elisabettiano, con un servizio riservato, privato, con autista, dunque automobilistico, di tre miglia

per portare il pacco alla spedizione.

Cose che accadono sull’isola, cose che non dovrebbero accadere in casa di una duchessa di York, contessa di Inverness, baronessa di Killyleagh. E, alla fine, debitrice dell’Impero.

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