Ferguson crede nel suo Diavolo «Niente scherzi: serve vincere»

PROBLEMI Fuori Carrick, O’Shea e Brown (frattura). E quest’anno all’Old Trafford già tre sconfitte. Tutti i bookmakers per lo United

Manchester Attaccare, attaccare e attaccare. Una sola parola d’ordine all’Old Trafford. Perché se il Milan cerca l’impresa, il Manchester United non si accontenterà di rintuzzare gli attacchi rossoneri. Almeno questa è la promessa della vigilia di Sir Alex Ferguson. Che recupera Wayne Rooney e mostra alla stampa una sicumera quasi arrogante. Dalla sua, il risultato dell’andata. Quella vittoria di San Siro che consiglierebbe attendismo e prudenza. «Ma lo United è una squadra dalla mentalità offensiva e non possiamo affrontare il ritorno con il Milan snaturando il nostro gioco – le parole di Sir Alex -. Anche perché se ci limitassimo a difendere rischieremmo grosso. Il Milan ha giocatori di qualità che sanno fare male. La vittoria a San Siro è stata una grande impresa. Ci siamo imposti per la prima volta al quarto tentativo, è importante anche dal punto di vista psicologico. Fra l’altro mi sembra che le squadre italiane quest’anno siano cresciute rispetto agli ultimi anni».
I pronostici dei bookmakers sono unanimemente sbilanciati per i Red devils, dati addirittura 1/20 (la qualificazione del Milan è quotata 8). Una passeggiata? Nient’affatto. Una parte dei tifosi del Manchester nei primi dieci minuti della partita vorrebbe regolare i conti la famiglia Glazer, padrona del club, e boicottare per dieci minuti la sfida, lasciando vuoti i sedili. Ma non per questo la sfida è in bilico. C’è altro. «Noi cercheremo di chiuderla il più presto possibile, ma è una partita ancora aperta. Difficile. Il calcio è fatto di gol ed episodi. A Milano siamo partiti malissimo e il Milan avrebbe potuto segnare almeno due volte. Poi, nella ripresa, siamo usciti alla grande. Ma quando avremmo dovuto chiudere definitivamente i conti, è arrivato il gol di Seedorf. Così ora resta un incontro tutto da giocare».
I precedenti non sono granché incoraggianti per Leonardo. E non solo perché lo United ha vinto le ultime cinque sfide casalinghe contro avversarie italiane. In Champions non è mai stato eliminato dopo aver vinto la gara di andata in trasferta. Sabato, complice l’impegno in Fa Cup del Chelsea, Ferguson ha ritrovato la vetta della Premier League. Ma non mancano i problemi in infermeria. A Wolverhampton si è rivisto Rio Ferdinand al fianco di Nemanja Vidic. Ma contro il Milan, oltre a John O'Shea, mancherà anche Wes Brown, frattura del metatarso. Al suo posto ballottaggio tra l'esperienza di Gary Neville e l'esuberante freschezza del brasiliano Rafael. Michael Carrick è squalificato (espulso all'andata), Anderson infortunato e Ryan Giggs non recuperato dalla frattura al braccio.
Ferguson si consola con Rooney, trascinatore irresistibile, con i suoi gol (28 in totale, di cui nove di testa compresi i due dell'andata), e con il suo spirito irriducibile in campo. «Wayne è molto migliorato rispetto a sabato. Ha fatto progressi incredibili in questi giorni. E quando è in campo rappresenta davvero un pericolo per tutti. Visto quanti gol di testa ha segnato quest’anno? È tra i migliori al mondo e la sfida a diventare il miglior marcatore della squadra lo spinge di più». Dunque Ferguson lancia la carica («Dobbiamo scendere in campo per vincere, sarebbe importante per tante ragioni eliminare il Milan»), i precedenti storici sono con i Red devils, ma quest’anno il Teatro dei Sogni non è stato inespugnabile. Già tre sconfitte, due in campionato.

E nelle gare europee solo 4 punti in tre gare nella fase a gironi. La sconfitta contro il Besiktas ha interrotto un'imbattibilità lunga 23 partite.
Prima dello stop di novembre lo United aveva perso nel 2005, proprio contro il Milan. Una coincidenza che deve far sperare.

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