LA FERITA APERTA

Lo spettacolo che emerge dalla vicenda dell'indicazione della terna di candidati da sottoporre al Ministro e al Presidente della Regione per la nomina del presidente della Autorità Portuale del Porto di Genova è l'ennesimo segnale, se mai ce ne fosse stato ancora bisogno, della decadenza in cui la Sinistra ha trascinato la nostra città.
Non dubitiamo che i soggetti preposti stiano seguendo formalmente quanto previsto dalla legge per l'indicazione del presidente del Porto, ma è sotto gli occhi di tutti che la burocraticità e la farraginosità della procedura non sono il percorso giusto per trovare un candidato condiviso, efficiente e meritevole di misurarsi in un incarico così importante.


Ed allora ci sorgono spontanee alcune domande: ma vi pare accettabile che, in un momento in cui, su ogni micro-vertenza, i vertici istituzionali ascoltano qualsiasi micro-comitato, le forze politiche di opposizione, che insieme rappresentano il 47 per cento dei Genovesi, non siano state formalmente coinvolte in questo dibattito per portare il proprio contributo di idee e che, anzi, le iniziative in tal senso promosse nelle sedi istituzionali siano state intenzionalmente rinviate o comunque rallentate?
Ci domandiamo perché si debba assistere ad un dibattito esclusivamente nominalistico, e se non sia più giusto cominciare a chiedersi se i tre candidati indicati (accomunati dall'appartenenza (...)

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