Ferito il re delle rapine: ha tentato di fuggire mentre tornava in cella

Ben che gli vada, uscirà di galera nel 2020 o giù di lì, una prospettiva che faceva ammattire il rapinatore che negli ultimi vent’anni ne aveva già passati dentro 17. Così quando durante un trasferimento con il cellulare ha intravisto la possibilità di fuga non si è fatto pregare: una spinta all’agente e via. Ma uno dei poliziotti penitenziari ha aperto il fuoco ferendo lui e un collega, ora tutti in ospedale con conseguenze non gravi.
Torna così a far parlare di se Pietro Noci, il fantasioso bandito trasformista, specializzato in assalti in banca vestito da operaio del gas o da donna. Ma altrettanto fantasioso anche nella scelta dei mezzi di fuga, non disdegnando neppure la classica bicicletta. Milanese, classe 1957, balordo da sempre, è tuttavia poco conosciuto in zona perché ha sempre privilegiato le avventure in trasferta. Un ulteriore espediente per non tornare in galera, da dove era uscito nel 2007. E in effetti per un paio di anni ha fatto ammattire carabinieri e poliziotti di Liguria, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Trentino, dove ha piazzato almeno una trentina di colpi, con un bottino di circa 200mila euro.
Ma come mettere insieme tutti quegli assalti se una volta era una donna mora con ampio cappello di paglia, un’altra bionda con un basco, oppure con vistosi occhialoni da sole? Anche perché era sempre lui anche l’operaio dell’Anas della rapina di Moneglia o il dipendente dell’Enel del colpo a Varazze. Dimostrando così di privilegiare la Liguria, senza preferenze però tra riviera di Levante o di Ponente. Mai fatto del male a nessuno, eccetto a Trecate, in provincia di Novara, dove aveva ferito un direttore di banca che non poteva aprire la cassaforte perché a tempo. Fino a quando nell’estate del 2009 i carabinieri di Genova sono riusciti a individuarlo e sono andati a prenderlo nella sua casa nell’hinterland. Dove viveva con la moglie e figli, in quanto il suo vestirsi da donna rispondeva strettamente a criteri «professionali».
Da qui una prima condanna a dieci e una serie di accuse per altri colpi commessi in varie parti d’Italia. E durante il ritorno da Massa Carrara, per uno dei tanti processi, verso Genova Marassi, ieri a mezzogiorno, Noci ha tentato la fuga. Quando il furgone della penitenziaria si è fermato per fare benzina sulla A/12 alla stazione di servizio di Sestri Levante, Noci ha dato di matto, costringendo i due agenti di scorta ad aprire la celletta dov’era rinchiuso, temendo atti di autolesionismo. Invece era un trucco: il bandito li ha sorpresi, una spinta e via verso la libertà. Un agente si è lanciato all’inseguimento mentre l’altro ha aperto il fuoco colpendo però sia il collega, sotto l’ascella, che il detenuto, a una natica. Altri proiettili invece hanno raggiunto un veicolo parcheggiato, sforacchiandolo.

Alla fine i due feriti sono stati portati in elicottero all’ospedale San Martino di Genova, dove è attivo anche un reparto destinato ai detenuti. Le condizioni dei due non sarebbero gravi. E ora, alle vecchie condanne se ne aggiungerà una nuova per evasione. Che lo faranno uscire di galera un bel po’ avanti negli anni.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica