«Ma si può sapere che cavolo volete?». Bloccato dalla polizia con 154 chili di cocaina in macchina non ha perso la sua spavalderia prima di essere arrestato. Ora M.G, 39enne buttafuori romano, stazza impressionante e precedenti penali per tentato omicidio, aspetta di essere interrogato a Regina Coeli. Il quantitativo ritrovato era stato impacchettato in 140 panetti divisi tra bianchi (coca pura al 90%), neri (pura all85%) e neri con bollino (pura al 45%). Maxi partita che avrebbe prodotto un giro daffari di circa venti milioni di euro se fosse stata immessa sul mercato. A trasportare i panetti, coperti da un telo e ordinatamente riposti sui sedili posteriori e su parte del bagagliaio di una Ford Fiesta, il buttafuori, già fermato per tentato omicidio e sottoposto ad arresti domiciliari fino al marzo del 2007.
Luomo, «un armadio» da 120 chili di peso per un metro e novanta daltezza, residente a Fidene, è stato bloccato da unauto civetta della polizia di Stato nei dintorni della borgata Massimina dopo un pedinamento durato venti minuti lungo il tratto di Raccordo Anulare che conduce allo svincolo per lAurelia. «Si tratta probabilmente del maggior sequestro di cocaina avvenuto questanno nel nostro Paese», ha commentato il direttore del commissariato di polizia di Fidene Serpentara, Paolo Volta.
M.G., classe 1969 e residente a Fidene, era stato arrestato nel 2006 per tentato omicidio. Con un gruppo di amici aveva preso a martellate un uomo nel viterbese, ed era stato sottoposto ad arresti domiciliari dal dicembre 2006 al marzo 2007. Luomo, che gli ispettori di polizia definiscono «una stazza massiccia» e «un soggetto pericoloso», lavorava come buttafuori in alcuni locali notturni e si dedicava ad attività di recupero crediti. «Non aveva precedenti per spaccio - ha precisato Volta - probabilmente si è prestato come corriere, ma potrebbe anche aver impiantato una gestione, sono in corso le indagini».
Lunedì mattina, agenti del commissariato di Fidene-Serpentara lo hanno avvistato sul raccordo anulare «con fare assolutamente sospetto». Luomo era soggetto ai normali controlli effettuati su persone con precedenti e arresti domiciliari. Quando il trentanovenne si è accorto di essere pedinato, si è diretto verso la borgata Massimina e si è dato alla fuga. A questo punto è scattato linseguimento per i vicoli della borgata, luomo è stato affiancato e ha forzato il blocco fin quando, a scopo intimidatorio, gli agenti hanno sparato alcuni colpi in aria.
Il sequestro potrebbe definirsi «occasionale» in realtà - ha precisato il dirigente del commissariato, Paolo Volta - nasce proprio dai servizi di osservazione che il personale esercita sulle persone sottoposte alle misure restrittive sulle quali manteniamo comunque un patrimonio di informazioni». Non si conosce ancora la provenienza della cocaina e il ruolo dellarrestato (se era solo un corriere o aveva anche un ruolo di gestione), proprio perché sul personaggio «non cera un diretto servizio investigativo».
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