Roma

Ferragosto tragico: tre annegati sul litorale

Stefano Vladovich

Ferragosto tragico sul litorale romano. Tre persone annegate tra Ostia, Nettuno e Ladispoli, quattro feriti a Bracciano e un surfista in difficoltà a Torvaianica segnano il drammatico bilancio provocato dal maltempo che si è abbattuto sulla costa. Il forte vento di maestrale, e le conseguenti onde, alte fino a tre metri, tra Anzio e Civitavecchia, hanno messo in allarme la guardia costiera fin dalle prime ore di lunedì. Ma l’allerta non è bastato a evitare il peggio.
Dominique Ferrante, 28 anni, studente statunitense originario di Campobasso da tempo residente a Roma era sulla spiaggia di Ostia ponente insieme con la fidanzata. Dopo pranzo, passate le 15, i due decidono di farsi il bagno. Le condizioni del mare sono proibitive e la coppia preferisce non allontanarsi, restando in acqua vicino a riva. La corrente però è tale da risucchiare in pochi secondi Dominique. La ragazza riesce miracolosamente a tornare a terra. Grida a più non posso, la poveretta, cerca di attirare l’attenzione degli altri bagnanti sull’arenile dell’Idroscalo per salvare il ragazzo. In pochi secondi accorrono due marinai del porto turistico.
Nicola Amato, 30 anni, e Massimo Noschese, 34 anni, entrambi ormeggiatori, puntano il gommone sul giovane che, annaspando, cerca disperatamente di restare a galla. È una corsa contro il tempo: la mareggiata è talmente violenta da bloccare le eliche del fuoribordo. Nicola e Massimo sono esperti e, alla fine raggiungono e afferrano l’americano ancora vivo. Lo issano sul gommone, stanno per rientrare quando un’onda più alta delle altre lo capovolge. È il dramma: i soccorritori, nonostante siano finiti anch’essi in acqua, non mollano un solo istante Dominique. Parte un secondo mezzo di soccorso, una vedetta della capitaneria di Porto. Altri terribili secondi e i tre vengono issati a bordo. Ma per il giovane non c’è più nulla da fare. Il medico legale non può che constatarne il decesso per annegamento. Il gommone finisce sulla scogliera. Distrutti i due ormeggiatori: «Lo avevamo raggiunto e afferrato, se non ci fossimo ribaltati lo avremmo messo in salvo».
Ancora: un romeno disperso dal pomeriggio di Ferragosto a Nettuno. L'uomo, 37 anni, in Italia con permesso di soggiorno, si è tuffato in mare dalla spiaggia di fronte al santuario di Santa Maria Goretti. Un tratto maledetto, caratterizzato da correnti e mulinelli. «Nello stesso punto un mese fa ha perso la vita un giovane albanese - ricorda il capitano Florimondo Forleo, comandante della Compagnia dei carabinieri di Anzio -. Lo cercammo per cinque giorni. Alla fine il corpo è risalito a galla». I primi a lanciare l’sos sono stati gli amici che erano assieme all’extracomunitario.
Fino a sera, e per tutta la giornata di ieri, motovedette ed elicotteri hanno battuto in lungo e in largo il tratto di mare con la speranza di avvistarlo. Inutilmente. «Probabilmente il cadavere si è incagliato tra gli scogli - conclude il capitano Forleo -, domani (oggi per chi legge ndr) invieremo i sommozzatori per cercarlo». Terza vittima dell’imprudenza, invece, a Ladispoli, dove un uomo è stato travolto dal mare.
Infine sul lago di Bracciano, sempre durante la festa dell’Assunta, 4 velisti tra i 50 e i 58 anni sono stati salvati poco prima di mezzanotte dai carabinieri. I diportisti si erano spinti fino a circa un miglio al largo di Trevignano per assistere alla tradizionale processione in mare quando sono stati colpiti in pieno da un violento nubifragio.


In poco tempo il natante è colato a picco e i quattro sono finiti in acqua, dove sono stati poi recuperati, in buone condizioni di salute, dai militari.

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