Detto da uno che se ne intende: «Candidare un prefetto è unoperazione di bassa politica». Lesperto in questione si chiama Giampiero Borghini, oggi assessore regionale alla casa, dodici anni fa ultimo sindaco socialista di Milano. A lui «il Giornale» è andato a chiedere un parere sulla candidatura di Bruno Ferrante da parte dellUnione e lui, pur evitando giudizi sulla persona «perché ho avuto con lui un ottimo rapporto e non intendo metterla in discussione», non ha risparmiato critiche. Cosa che ha invece fatto contro il centrosinistra «perché - spiega - non basta candidare un prefetto per risolvere i problemi di Milano. Finora ho visto candidare dallUnione magistrati, sorelle di magistrati e rappresentanti dello Stato, e inizio a pensare che questo sia il loro trend di lavoro. Ma personalmente questo modo di operare mi sembra di bassa politica. Sa di rinuncia».
Borghini non accetta nemmeno la motivazione della conoscenza dei problemi milanesi da parte di Ferrante per accettarne la candidatura: «Se è in grado di risolverli lo si dovrebbe intuire da cosa pensa politicamente, ma finora non lo si è capito».«Ferrante, una rinuncia politica»
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