Ferrari, un’altra prova incastra la McLaren

Ferrari, un’altra prova incastra la McLaren

nostro inviato

a Nürburgring
«Solo sciocchezze». Frase edulcorata per non tradurre la reale espressione con cui in McLaren-Mercedes hanno accolto l’ennesimo bisbiglio che, tanto per cambiare, inguaia ulteriormente il team anglo-tedesco: Nigel Stepney, il tecnico licenziato dalla Ferrari, avrebbe avvisato via e-mail, in occasione del primo gp dell’anno, in Australia, il collega ora sospeso dalla McLaren, Mike Coughlan, riguardo il fondo piatto non a norma della Rossa. Irregolarità poi, puntualmente, fatta presente alla Fia proprio da una nota della McLaren (la Ferrari era poi stata costretta a modificare il dispositivo). Si tratta, dunque, dell’ennesimo bisbiglio che rotola però come un masso sui progetti di difesa dello squadrone d’Oltre Manica visto che, secondo il magazine inglese «Autosport», queste prove sarebbero già in mano alla Fia. Tanto più che la notizia arriva dopo che per tutta la giornata il team aveva gettato acqua sul fuoco, snobbando la vicenda, domandando ad occhi sgranati «problema? Quale problema?» (questo Norbert Haug, gran capo Mercedes), oppure facendo professione di totale fiducia «li conosco da anni, credo in loro, mi fido, so che mai farebbero qualcosa di sleale. È il team più onesto che ci sia» (questo Lewis Hamilton). Unico a esporsi decisamente meno, il campione del mondo Fernando Alonso, segno che sta ormai meditando di lasciare la squadra a fine stagione: «Questa vicenda non deve riguardare i piloti, la Fia ha il potere e le prove per giudicare, quel che deciderà andrà bene».vviamente, l’ultimo sussurro mantiene il livello naif dei precedenti: dalla fotocopiatrice nel paesino inglese a Stepney costretto in mutande dai carabinieri per via dei pantaloni sequestrati con la polverina che si sospetta fosse servita per un tentativo di sabotaggio ai danni delle Ferrari. Stavolta entrano in scena un campo da golf e un giardino. Coughlan avrebbe infatti informato l’ad McLaren, Jonathan Neale, mostrando un sunto del dossier Ferrari in suo possesso mentre i due giocavano sul green. Neale gli avrebbe detto di bruciarlo. Da qui l’iniziativa di Coughlan di farne una digitalizzazione, seguita poi da un barbecue in giardino a base di dossier cartaceo.
Tutto questo mentre, ieri, dall’Italia uno dei legali di Stepney, Sonia Bartolini, annunciava: «Abbiamo saputo dall'ufficio legale della Ferrari che la casa di Maranello non prevede al momento un incontro con Nigel Stepney. Lo abbiamo riferito al nostro assistito, che è rimasto molto stupito e amareggiato… A questo punto - ha concluso l’avvocato Bartolini - vedremo di cambiare la nostra strategia, magari prima della riunione della Fia in programma il 26 luglio a Parigi».
Che gran casino.

In fondo ha ragione Felipe Massa: «Io sono qui per combattere e si parla solo di spie»; in fondo ha ragione Kimi Raikkonen quando glissa su come potrà essere la classifica dopo il processo del 26 luglio: «Io in testa? Francamente non mi interessa proprio». Come dargli torto.

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