nostro inviato a Istanbul
Una volta la F1 era sport fin troppo serioso. Laura del rischio permeava di sacralità lintero Circus. Ora la F1 è quella dei baby campioni, delle stelle viziate e delle spy story un po ridicole. Ammettiamolo: grida ancora vendetta il fatto che uno dei due spioni del contenzioso Ferrari-McLaren sia stato scoperto mentre fotocopiava i documenti trafugati in una banale cartoleria. Per cui, ora, qui, non si stupisce più nessuno se dopo una bella pole conquistata da Felipe Massa (la numero 5 dellanno, lottava in carriera) davanti a prodigio Lewis Hamilton, i due, in piena conferenza stampa, si mettono a parlare di pipì. E non sorprende che poco prima, sbattendo i piedi come un bimbo viziato, lo stesso Hamilton avesse brontolato - vogliamo dirlo? frignato per le troppe avventure amorose attribuitegli negli ultimi mesi. Lultima? Quella con la miliardaria figlia del miliardario socio McLaren, Mansour Ojjeh. Come sono lontani i tempi di Lauda e Regazzoni, di Hunt e Fittipaldi, di Senna, di Piquet, persino di nonno Coulthard. Tutta gente che avrebbe brindato alle molte voci. Invece questo frigna: «Non è vero che sono un play boy, basta con queste voci, mi sono lasciato con la fidanzata storica... ero in vacanza con la famiglia Ojjeh, cerano le tre figlie, tutte con i rispettivi fidanzati, io non ho fatto nulla».
Così, mentre Raikkonen scatterà terzo per via di un festival derrori nel giro pole, mentre Alonso - carico come un otre e con le gomme dure segue quarto davanti ai soliti due della Bmw (Kubica e Heidfeld), non ci si stupisce più di tanto se laltro argomento del giorno diventa il modellino McLaren regalato da Ron Dennis al campione spagnolo per il suo 100° Gp. Perché i sorrisi sono tutti di circostanza fra i due, non lo è però la battuta di Dennis quando glielo consegna: «Così me lo potrai tirare addosso...». E giù risate. Tristi risate. Perché i due non si possono davvero più vedere e perché in questa F1 molto spy e litigiosa stonano persino le goliardate.
«Sono felice esulta invece Massa -, è stata una pole molto combattuta, questo è un circuito davvero impegnativo, ma mi piace molto, sono stato velocissimo lungo la curva otto (la più difficile del mondiale), speriamo che il weekend finisca come lo scorso anno (pole e prima vittoria); dopo il Gp incubo di Budapest ci voleva proprio; adesso dobbiamo mettere sempre due Ferrari davanti a loro, solo così potremo farcela». Hamilton gli sta accanto, poi spiega perché è dietro: «Sono felice del secondo tempo, però ho perso un poco allultima curva, è molto insidiosa...». Felipe ascolta e, quando intuisce che linglese sta mandando il solito messaggio (senza errore la pole sarebbe stata mia), decide dintervenire: «Stavolta non è andato in bagno prima della qualifica, per questo è secondo»; e laltro: «Sì, invece tu lhai fatto... ma se lavessi fatto io ora, forse, saremmo più vicini».
Non ridono loro, non ride nessuno. Come non ridono Raikkonen e Alonso. Il primo perché «ho fatto un errore allinizio del primo tentativo pole e anche nelle ultime due curve del secondo... però la macchina vola e posso ancora vincere». Il secondo perché è vita davvero dura la sua in McLaren: «Non posso dire di avere un rapporto damore con Dennis...
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