La Ferreri all’esame di maturità

Nel 2008 ha conquistato l’Italia. Ora si appresta a conquistare l’Europa. Stasera è in concerto all’Atlantico Live (già Palacisalfa). Lei è Giusy Ferreri, la cantante lanciata dalla prima edizione di X-Factor e diventata rapidamente star da 600 mila dischi venduti. Dal vivo propone tutti i brani dell’album più alcune cover di lusso, da Gabriella Ferri a Janis Joplin, passando per Nada e Siouxsie and the Banshees.
Il tour è appena iniziato. Com’è l’impatto col pubblico?
«Il primo concerto è stato registrato negli studi di Mtv, quindi al debutto live si è aggiunto lo stress delle telecamere. Ero davvero emozionata, l’attesa era grande. Ora le tensioni sono passate, vivo il palco molto serenamente. La risposta del pubblico è stata positiva: vedo curiosità e interesse. Soprattutto, mi sorprende vedere tra la folla ragazzi ma anche coppie di sessantenni».
In tv ha cantato varie cover di brani anni ’60. Crede che l’eterogeneità del pubblico sia dovuta a quel fattore?
«C’è molta attesa per i brani di Patty Pravo, della Caselli, o del duetto che ho inciso recentemente con Ornella Vanoni. Devo dire, però, che la curiosità è tanta anche quando canto brani inediti, non inseriti nell’album Gaetana. È il caso di Linguaggio immaginario, che avevo pubblicato nel 2005 come lato B del singolo Il party. Mi piace osservare la reazione del pubblico in quel frangente».
Lei è una cantautrice. Interpretare brani altrui è stato semplice, oppure un compromesso necessario?
«Ho sempre pensato di propormi esclusivamente come cantautrice e non come interprete, credendo di poter risultare vera soltanto con i miei brani. Pensavo anche di non essere adatta a cantare in italiano, invece l’esperienza ha cambiato questa percezione. Interpretare brani altrui mi ha portato tante soddisfazioni, soprattutto quando ho affrontato il repertorio degli anni ’60. Poi è arrivato Tiziano Ferro, regalandomi Non ti scordar mai di me, brano moderno con sonorità retrò. Mi ha capita al volo, è la sintesi perfetta della mia musicalità».
Tra le sue passioni cita Janis Joplin e la regina del dark Siouxsie. Quale musica la rappresenta?
«Sono tutte influenze che hanno fatto parte di me in questi anni di crescita. Prima di tutto ho scoperto e amato Linda Perry, che poi ha scritto due canzoni per il mio album e che spero di incontrare presto. Poi mi sono innamorata di Janis Joplin. In me convivono tante passioni, frammenti e piccoli assaggi di rock, blues e pop».
Il suo progetto musicale sembra perfetto: singoli indelebili, video eccellenti e un tour di successo. Se c’è, ci racconta una cosa di lei che non le piace?
«L’altra sera ho guardato la registrazione del live per Mtv. A tanti piace il mio modo di stare sul palco ma sono molto autocritica. Credo di dover migliorare. In passato, cantando le mie canzoni, avevo sviluppato un modo più teatrale di esibirmi. Ora invece c’è molta spontaneità, forse troppa.

Non so se sono condizionata dall’emozione o dalla necessità di prendere confidenza con il pubblico, comunque devo ancora trovare e far crescere la mia identità live. Per fortuna, il mio fidanzato dice che sto cambiando e migliorando, data dopo data».

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