Domani riprende a Milano il «processo Ruby» in cui il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è imputato per concussione e prostituzione minorile. Il premier non sarà in aula perché, come hanno sempre spiegato i suoi legali, parteciperà alle udienze quando verranno chiamati i testimoni: ministri, parlamentari fino al personale di servizio nella villa. Uno degli scenari possibili è che la difesa chieda la sospensione del processo in corso. E ancora.
Nella giornata, ci sarà anche l’udienza preliminare nella quale il gup potrebbe decidere se rinviare a giudizio o meno il direttore del Tg4 Emilio Fede, l’impresario dello spettacolo Lele Mora e il consigliere regionale lombardo Nicole Minetti. Ma cosa succedeva nelle «serate di Arcore»? E quali le conseguenze per chi è stato coinvolto nella bufera mediatico-giudiziaria? A parlarne è Graziana Capone, nota anche come l’«Angiolina Jolie di Bari», per via della sua somiglianza con la famosa attrice americana.
Lei è stata massacrata da una parte dei media, come ha reagito?
«Inizialmente ero terrorizzata all’idea di coinvolgere le persone a me care, poi sono stata rassicurata dal loro affetto e dalla loro totale fiducia nei miei confronti. Conoscono i miei valori. E così tutto è stato più semplice. Comunque non facile. Diciamo che la speranza nella verità mi soccorre sempre».
La sua vita privata è cambiata?
«Eccome. Sono molto più limitata nelle mie attività e nella quotidianità. I giornali, con la pubblicazione di intercettazioni di nessuna valenza giudiziaria, ma solo impastate di fango, mi hanno massacrata. Passato il primo momento di sconforto, ho reagito, convinta che la verità alla fine emergerà e mi restituirà - posso dirlo? - l’onore che mi è stato tolto».
Quali sono i suoi rapporti con Silvio Berlusconi e più in generale con il Popolo della libertà?
«Con il Presidente ho un legame affettivo importante basato sulla stima e sul rispetto. Non lo riconosco nei racconti di chi non ha avuto la fortuna di incontrarlo e sfido chiunque a non avere la curiosità di farlo. È una persona estremamente buona e generosa, direi un uomo senza tempo. Un gladiatore moderno, che sta nell’arena da quasi vent’anni. Con i componenti del partito poi ho un rapporto cordiale. È una squadra motivata, appassionata. Mi riconosco nei valori e nel programma del Pdl e spero di poter continuare a farne parte».
Ci descrive il tenore delle famigerate cene?
«Divertenti ed eleganti. Nulla è lasciato al caso, dal palinsesto musicale al decoro della tavola. Del resto, il Presidente è un ospite impeccabile, unico e straordinario. Tiene banco dall’inizio alla fine con grande interesse e divertimento di tutti, è insuperabile nel mettere tutti a proprio agio. Una ospite mi ha detto di essersi sentita tratta come una principessa».
Se e quando uscirà da quello che lei stessa definisce un mare di fango, cosa farà?
«I giornali fanno male e ancora di più fanno male le fandonie riportate sul web. Io ho dalla mia parte anni di studio, sono laureata in Legge con il massimo dei voti e con la lode. Suono il pianoforte e adoro cantare. Spero, come ho detto, di continuare a lavorare in ambito politico».
Che cosa le contestano?
«Magari si trattasse di contestazione. È un vero e proprio attacco continuativo, cattivo e pieno di falsità, teso a minare la tua onorabilità, per puntare così a dare lo scacco al re. Non si tiene conto della storia, degli affetti e della sensibilità di coloro che ne sono coinvolti.
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