Festeggiato il compleanno del gruppo pavese che esporta i prelibati chicchi sui principali mercati, Cina compresa. Un volume racconta le vicende della società Riso Gallo, da 150 anni una storia italiana L’azienda è tuttora nelle mani della famiglia dei

Alla presentazione del libro sono intervenuti l’ex ministro Tremonti e Alessandro Profumo, ad di Unicredit

Antonio Risolo

da Milano

Riso Gallo Spa compie 150 anni ma è ancora troppo «giovane» per il debutto a Piazza Affari. «No, in questo momento no, non ci sono piani per quotarci», ha detto Mario Preve, presidente del gruppo pavese, nel corso dell’incontro organizzato da Cracco-Peck, uno dei templi della gastronomia milanese, per presentare il libro di Gianni De Felice: «150 anni di Chicchiricchi», con prefazioni di Ferruccio de Bortoli, direttore del Sole 24 Ore e dell’amministratore delegato di Unicredit, Alessandro Profumo, accompagnato dal vicepresidente Carlo Salvatori. «La Borsa è un po’ cara - ha aggiunto Preve - come approccio e anche come manutenzione. A meno che non succeda qualcosa di fantastico, non è nei nostri progetti». E ha annunciato che in ottobre uscirà la nuova «Guida Gallo» sui migliori risotti e i più grandi ristoranti del mondo, giunta ormai alla settima edizione. Ma Preve ha rivendicato con orgoglio la sua impresa impossibile: «Sì, vendo il riso ai cinesi». Tra le personalità invitate alla festa di compleanno del gruppo pavese c’erano anche l’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, l'ex rettore della Bocconi, Carlo Secchi, il presidente di Fiera Milano, Michele Perini, l’ex presidente del Credito Italiano, Lucio Rondelli, oltre ad altri esponenti dell’imprenditoria e del giornalismo milanesi.
Il Riso Gallo - il primo stabilimento venne costruito a Genova nel 1856 - oggi è al primo posto in Italia per quota di mercato (24%), con un fatturato di 100 milioni e oltre 1,1 milioni di quintali di riso venduti, di cui oltre il 30% sui mercati esteri. Le esportazioni sono dirette nei principali mercati europei, soprattutto Inghilterra, Germania e Francia, ma anche nel resto del mondo e in particolare in Cina. La società è stata fondata, e ancora oggi gestita, dalla famiglia Preve: Mario, il presidente, appartiene alla sesta generazione e due dei suoi 4 figli sono già operativi in azienda. Come ha ricordato soddisfatto lo stesso Preve.
«150 anni di Chicchiricchi» è un «diario» di famiglia, la storia di una famiglia, i Preve, che va dal giovane Giobatta, emigrato a Buenos Aires nell’800 con la moglie Giulietta, fino ai quattro figli dell’attuale presidente, Mario: Eugenio, Emanuele, Carlo e Riccardo che porta il nome del nonno, un genovese con il pallino dell’avventura, un uomo geniale che intuisce l’importanza di dare una marca e una scatola anche al riso. Non a caso Alessandro Profumo ha sottolineato come il cuore di un’azienda sia «la capacità di innovare e di rinnovarsi. La Riso Gallo - ha aggiunto il banchiere - rappresenta un tipico caso di azienda italiana di successo che è stata in grado di rafforzare nel tempo posizioni di leadership sui mercati. L’esempio concreto di come l’applicazione delle tecnologie più avanzate e l’impegno costante verso l’innovazione possano fare la differenza anche in settori considerati maturi». E ha svelato un piccolo segreto: «Nel mio ufficio conservo accuratamente incorniciato il verbale del consiglio d’amministrazione della Banca di Genova (poi diventata Credito Italiano, ndr) datato 29 novembre 1881.

In sostanza è l’autorizzazione all’apertura di un credito di 400mila lire concessa all’azienda per importare 20mila sacchi di riso. È un documento che testimonia la profondità della storia di Unicredit, gruppo che nasce proprio come evoluzione dell’ex Banca di Genova».

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