La smentita di re Carlo XVI Gustavo di Svezia all'accusa di aver partecipato a festini erotici  con ragazze in alcuni club privati è stata accolta oggi con scetticismo dalla stampa svedese,  mentre due tabloid ironizzano pesantemente sull'autodifesa del sovrano. In una lunga e insolita  intervista sulla sua vita privata alla Tidningarnas Telegrambyrå, la più grande agenzia di  notizie in Scandinavia, il re ha respinto ieri le accuse, ma le sue argomentazioni sono  risultate vaghe, secondo quanto scrive oggi la stampa svedese. «L'intervista alla TT non  chiarisce lo scandalo a corte. Se tutta la storia è una calunnia, perché il re non l'ha smentita  con chiarezza già nell'autunno scorso quando lo scandalo è esploso? Perché allora disse invece  di voler "voltare pagina"?», si chiede il quotidiano Dagens Nyheter.
 Carlo Gustavo, nato nel 1946, discende da Jean-Baptiste Jules Bernadotte, maresciallo di Francia  di Napoleone, che resse il governo della Svezia l'anno successivo al colpo di stato che aveva  deposto Gustavo IV Adolfo nel 1809, salendo infine al trono nel 1814 con il nome di Carlo XIV. Nel 1950, dunque a soli 4 anni, divenne principe ereditario, in quanto il nonno paterno era  diventato Re di Svezia. Nel 1966 superò l'esame di maturità nel liceo Sigtuna Humanistiska  Läroverk. Poi fece il servizio militare, laureato come ufficiale navale. Successivamente studiò  anche storia, sociologia, scienze politiche, finanza ed economia presso l'università d'Uppsala e  poi anche economia nazionale presso l'università di Stoccolma. Nel 1973 alla morte del nonno  salì al trono. Tre anni dopo si fidanzò ufficialmente con Silvia Renate Sommerlath da  Heidelberg, in Germania: i due si erano conosciuti durante l'Olimpiade di Monaco di Baviera del  1972. Dal matrimonio, celebrato a Stoccolma il 19 giugno 1976, sono nati la principessa  ereditaria Vittoria, duchessa di Västergötland (14 luglio 1977), il principe Carlo Filippo, duca  di Värmland (13 maggio 1979) e la principessa Maddalena, duchessa di Hälsingland e Gästrikland  (10 giugno 1982).
 Appena un anno fa la famiglia reale svedese era stata colpita da un ulteriore scandalo, che  riguarda il passato nazista del padre della regina Silvia, di origini tedesche. Il 2 dicembre  2010 infatti, a seguito di un'inchiesta giornalistica dello storico Mats Deland per la  trasmissione Kalla facta del canale «TV4», la Regina, con una nota ufficiale, aveva confermato  l'iscrizione nel 1934 del padre, Walther Sommerlath, al partito nazionalsocialista. Secondo le  rivelazioni del programma televisivo, non smentite dalla Regina, citando documenti estratti  dagli archivi brasiliani e tedeschi, nel 1938 il padre entrò in possesso di una fabbrica  berlinese che produceva componenti di carri armati e altri armamenti necessari allo sforzo  bellico, grazie al programma di arianizzazione delle aziende ebraiche attuato dal governo  nazista. In passato la regina Silvia aveva sempre negato queste circostanze.
 In ottobre invece era uscita la biografia non autorizzata «Den Motvilliga Monarken» (Monarca suo  malgrado) scritta da Thomas Sjoberg che dipingeva Carlo XVI Gustavo, 65 anni, come un assiduo  frequentatore di club di spogliarelliste, di festini con ragazze e di numerose relazioni  extraconiugali. Il libro, esautiro nel giro di poche ore, descriveva inoltre come il capo di  Stato svedese avesse messo a repentaglio la sua sicurezza personale andando a feste in alcuni  club equivoci, uno dei quali a Stoccolma gestito da un pregiudicato.
 Il portavoce del Partito socialdemocratico svedese, attualmente all'opposizione, chiede ore «una  nuova inchiesta, più approfondita, sulla vicenda che colpisce lo Stato».
Festini con spogliarelliste, la smentita del re di Svezia non convince il Paese
L'autunno scorso una biografia di Carlo Gustavo, accusa il monarca di tradire la moglie, frequentare night e festini a luci rosse, mettendo così messo a repentaglio la sicurezza nazionale. Dopo mesi di silenzio, nei giorni scorsi le prime deboli spiegazioni del sovrano, accolte con scetticismo dall'opinione pubblica
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