Per qualcuno è un attentato alla credibilità di Roma nel consesso sportivo internazionale. Per il sindaco Gianni Alemanno semplicemente un problema da risolvere - uno fra i tanti, nemmeno il più importante - e che verrà risolto. Sarà domani, giovedì, infatti, il giorno in cui dovrebbe risolversi la questione del festival Uefa Champions League, che si svolgerà nella capitale nei giorni che precedono la finale della massima manifestazione calcistica europea per club, prevista allOlimpico il 27 maggio. Cinque giorni di eventi sportivi, spettacoli, degustazioni, organizzati dallUefa e dagli sponsor del torneo e che secondo il presidente della federazione continentale Michel Platini non può che svolgersi al Colosseo. Il sindaco invece, pressato da tutte le parti per evitare lo scempio di campi di calcio temporanei e maxicartelloni pubblicitari nel luogo simbolo della città, vorrebbe che il tutto si spostasse altrove. E garantisce: «La questione è in via di soluzione, e non bisogna costruirci sopra inutili polemiche. Dopodomani (domani per chi legge, ndr) faremo una conferenza stampa, dopo esserci confrontati con il ministero dei Beni culturali e la Uefa e daremo una risposta definitiva». E più tardi, ancora più tranquillizzante: «Sono problemi superati. Abbiamo contattato la Uefa e cè una soluzione molto importante che si sta studiando insieme al ministero».
La soluzione che metterebbe daccordo governo della città e governo del pallone europeo sarebbe Colle Oppio, una location che garantirebbe comunque il nobile scenario dellAnfiteatro Flavio senza intaccarne la dignità e la fruibilità da parte dei turisti. Una soluzione che sarebbe molto più gradita allUefa rispetto alla prima ipotesi di spostare baracca e burattini al Circo Massimo, luogo assai capiente e non lontano, ma privo dellimprescidibile appeal internazionale. Proprio ieri Platini, in unintervista a un quotidiano, escludeva questa ipotesi: «Noi non ci spostiamo dal Colosseo. È da otto mesi che ci lavoriamo in accordo con il Comune di Roma», le parole del dirigente francese.
Certo è che lopposizione non si è lasciato sfuggire lassist dellex campione della Juventus per attaccare Alemanno: Di «altra gaffe dellamministrazione Alemanno che crea imbarazzo alla città e dà unimmagine negativa di Roma» parla il capogruppo Pd in aula Giulio Cesare, Umberto Marroni, mentre il segretario regionale del Pd Roberto Morassut taglia corto: «Delle due luna: o il Comune di Roma ha promesso cose che non poteva fare, tenendole nascoste, e ora, come accade ormai regolarmente, fa marcia indietro di fronte alle reazioni della cultura e fa fare a Roma e allItalia una brutta figura; oppure ha sottovalutato lenormità della vicenda gestendola in modo confuso e inadeguato». In difesa del primo cittadino si muove invece il sottosegretario ai Beni cultuirali Francesco Giro: «Nella vicenda dellorganizzazione del Festival Champions League - dice Giro - il sindaco di Roma Alemanno ha avuto una condotta ineccepibile e rispettosa sia delle regole vigenti nellambito della pubblica amministrazione in una città complessa come Roma sia delle legittime aspettative dei promotori delliniziativa sportiva che consideriamo importante e prestigiosa». Del resto lo stesso Platini, prosegue Giro, «nel ricordare i diversi luoghi dove è stata organizzata negli anni passati la Festa della Champions, finisce inevitabilmente per riconoscere che un problema esiste.
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