Festival A Melzo film e nuove tecnologie

Se Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto. Malgrado i tagli alla cultura e al teatro, gli artisti non si perdono d'animo ingegnandosi a trovare nuove soluzioni e originali formule di spettacolo: non tanto nella forma, quanto nelle location. Ecco, allora che Alessandra Pasi, la direttrice artistica di Suburbia, il Festival giunto alla quinta edizione e allestito prima nel borgo di Castellazzo poi a Villa Arconati, ha aperto un nuovo itinerario, trasferendosi nelle case dei cittadini trasformandosi in una sorta di Festival a domicilio. «La compagnia Nudo e crudo Teatro ha sempre lavorato in location alternative - racconta Pasi -, in residenze teatrali, proprio con l'obiettivo di avvicinare ed incuriosire la platea che trova magari i luoghi accademici un po' demodé. Ecco perché quest'anno abbiamo ideato un nuovo modo di fare spettacolo, l’home theatre». Il teatro diviene così un valido momento di aggregazione e di discussione attorno alle tematiche trattate dalla messinscena. «La nostra proposta è stata ben accolta dai cittadini di Bollate che si sono candidati, gratuitamente, ad offrirci le loro case per le messinscene dei lavori e per ospitare un pubblico di 25-30 persone paganti. Peccato non essere riusciti ad accontentare tutte le richieste di ospitalità, ma anche di pubblico, che terremo in considerazione il prossimo autunno, quando partirà la seconda edizione del Festival a domicilio».

Un'esperienza teatrale ravvicinata che va oltre allo spettacolo, continuando con tavole rotonde e discussioni senza filtri e perché no, anche con un bicchiere di vino e una buona cena. «Si è trattato di un esperimento ben riuscito, sia per il pubblico, sia per gli artisti che si sono messi in gioco».

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