Il Festival della Scienza guarda al nuovo millennio

Previsti almeno 250mila visitatori. 700 gli animatori coinvolti. E centinaia di eventi in programma, fra mostre, laboratori e spettacoli.
Il Festival della Scienza, giunto alla sua settima edizione, si presenta con un biglietto da visita che è una sfilza di numeri di sicuro impatto. La parola d'ordine, invece, è una sola: futuro. Di scena dal 23 ottobre fino al 1 novembre, la kermesse si propone di dare una sbirciatina al di là dell'orizzonte, per provare a capire cosa è lecito aspettarsi dal nuovo millennio.
Un viaggio in avanti, pensato per emozionare un pubblico il più eterogeneo possibile, attraverso una commistione di mondi e di linguaggi che apparentemente non hanno nulla a che vedere tra loro. Ma che, una volta combinati assieme, oltre a risultare accattivanti, consentono di superare la tradizionale contrapposizione tra cultura scientifica e umanistica, favorendo una visone globale in grado di approfondire il domani in ogni suo lato.
Ne viene fuori un mix esplosivo e a tratti sorprendente, da Dario Fo che commenta Galileo insieme al matematico Piergiorgio Odifreddi, al palentologo Niles Eldredge che racconta la teoria evoluzionista di Charles Darwin con il contributo di Elio di "Elio e le storie tese". E questo è solo un assaggio.
Prima d'interrogarsi sull'avvenire è necessario però comprendere il passato. Per questo il festival inizia dall'Hiv, la malattia che ha segnato gli ultimi due decenni del secolo precedente.
Protagonista della giornata d'apertura sarà Luc Montagnier, premio Nobel 2008 per la medicina, considerato il più importante studioso del virus. In un'epoca in cui la salute è messa a repentaglio dal diffondersi di nuove epidemie, la lotta contro l'Hiv ispira la messa a punto di strategie di difesa inedite. L'appuntamento darà il via a un percorso tematico incentrato sulla vita, uno dei tanti lungo i quali si snoderà la manifestazione. Spazio poi alla tecnologia, con particolare attenzione a Internet e ai nuovi orizzonti del web, ma anche agli effetti collaterali della Rete, come la condivisione illegale di musica e film, senza dimenticare il divario digitale tra i Paesi in via di sviluppo e quelli cosiddetti sviluppati.
Si parlerà anche dell'universo, svelato per mezzo delle nuove teorie di fisica quantistica, e della natura, con approfondimenti sulle energie alternative e luoghi d'incontro allestiti apposta per sensibilizzare le persone su un corretto e sostenibile utilizzo delle risorse energetiche. Infine, la kermesse darà rilievo a quello che è il carburante dell'innovazione. Ovvero, le idee. Interverranno l'urbanista Charles Landry, il neuroscienziato John Cacioppo, il maestro tao Chungliang Al Huang, e molti altri ancora. Sipario alzato su «2984», originale riadattamento del celebre «1984» di George Orwell, con la regia di Emanuele Conte. Alla denuncia di tutti i totalitarismi, messaggio costante dell'opera orwelliana, lo spettacolo aggiunge un'analisi del mondo occidentale moderno a partire dall'uso delle nuove tecnologie.
Il festival, però, non si limiterà a invadere la sola Genova, ma coinvolgerà anche quest'anno l'intera regione con un susseguirsi d'iniziative, tutte a ingresso gratuito.

Tra queste il «Sciente Trip», un viaggio nei principali istituti liguri attivi nel campo della divulgazione scientifica, che metteranno a disposizione le proprie sedi per conferenze, visite guidate e laboratori, in modo da poter offrire la loro personale chiave di lettura per interpretare il futuro.

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