da Milano
È Ferruccio Soleri, lArlecchino più famoso del mondo, il primo sponsor di Milano (e della Lombardia) come sede del Festival nazionale del Teatro. «Dalla Scala al Piccolo al Teatro delle Marionette, abbiamo talmente tante cose che mi viene da chiedere quale altra città possa vantare la fortuna di opportunità simili» dice lattore che è il simbolo vivente del teatro dellarte. Questanno si festeggiano i sessantanni del suo Piccolo ma Soleri non vede alcuna concorrenza tra le due feste: «Al contrario, una manifestazione può essere di supporto allaltra».
Il bando del ministero dei Beni culturali è stato pubblicato il 31 gennaio e mette a disposizione del progetto vincitore un milione di euro per lanno 2007 e non meno di due milioni per gli anni 2008 e 2009. La concorrenza è agguerrita e le due città più accreditate sono Torino e Napoli, entrambe amministrate dal centrosinistra, cosa che potrebbe avvantaggiarle al ministero di Francesco Rutelli, anche se sarà un comitato scientifico a decidere dove si svolgerà il Festival. I rumors milanesi temono anche laffettuosità del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nei confronti di Napoli, sua città natale.
Ma il dado è tratto e in Regione sono convinti di potercela fare. Fa da pungolo lesempio romano con il Festival del Cinema fortemente voluto da Walter Veltroni e che, pur tra le polemiche, ha rilanciato la visibilità della Capitale. Il bando parla di un Festival con uneco nazionale e internazionale e prevede già per il 2007 un primo evento di lancio, che sarà una specie di antipasto della prima edizione vera e propria, che si terrà nel 2008. Il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, sostiene la candidatura: «Abbiamo tutti i numeri per essere la sede della festa. Siamo convinti che non ci sia posto migliore di Milano per ospitare un festival del teatro. Testimoniano a nostro favore secoli di storia, senza contare che la Lombardia è la Regione con più strutture e più produzioni».
Non mancano le note polemiche e lassessore leghista alla Cultura, Massimo Zanello, ne approfitta per punzecchiare Roma: «La nostra Festa del teatro non sarà una veltronata, tutta tappeti rossi e mondanità. Proporremo eventi culturali di altissimo livello, con il meglio del teatro mondiale».
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