In fiamme la foto di Obama e la bandiera Usa al grido di «morte all’America e ai cristiani»

Un migliaio di persone ha inscenato ieri mattina una rabbiosa manifestazione di protesta antiamericana a Kabul dopo che nella capitale si era sparsa la voce che alcuni militari stranieri avessero bruciato una copia del Corano. I manifestanti, per lo più studenti universitari, hanno dato alle fiamme un’immagine del presidente americano Barack Obama e una bandiera a stelle e strisce, scandendo slogan come «morte all’America, morte agli ebrei e ai cristiani» e sfilando dietro lo striscione «no alla democrazia. Vogliamo solo l’islam».
Quando il corteo è arrivato davanti al Parlamento, alcuni manifestanti hanno lanciato pietre cercando lo scontro con la polizia, che ha sparato alcuni colpi in aria per disperdere la folla. La situazione non è degenerata anche grazie all’intervento del vicepresidente del Parlamento, Mohammad Saleh Salijoki, che è uscito dall’edificio e ha detto di apprezzare la protesta. «Siamo con voi - ha affermato - e il vostro modo di manifestare è buono e democratico».
La mobilitazione è stata organizzata dagli studenti universitari dopo che nella capitale si è diffusa la notizia secondo cui alcuni soldati - di nazionalità non precisata - avrebbero bruciato una copia del Corano durante un’operazione di una decina di giorni fa contro i talebani nella provincia di Maidan Wardak, pochi chilometri a sud di Kabul.


Un portavoce dell’Isaf ha riferito che la Nato ha condotto un’inchiesta sulle presunta profanazione arrivando a concludere che si tratta di accuse prive di fondamento. Sembra infatti che la «falsa notizia» sia stata diffusa dagli stessi talebani interessati a far salire la tensione nel Paese in vista del ballottaggio del prossimo 7 novembre.

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