Pierluigi Bonora
nostro inviato a Torino
Sale in Borsa la febbre da assemblea. A 48 ore dal faccia a faccia tra management e azionisti Fiat, il titolo del Lingotto ha fatto un balzo del 4,14% chiudendo a 6,28 euro. In tutto sono passate di mano più di 28,7 milioni di azioni, pari al 3,6% del capitale. Il mercato sembra riscoprire l’azione Fiat. In mancanza di accordi industriali eclatanti (che comunque sostengono le speculazioni, come nel caso di un possibile partner orientale) si fanno strada acquisti di ricopertura. Alcuni grandi fondi speculativi stanno ricoprendo posizioni di vendita alla scoperto sul titolo. Ma non basta. Vi è anche chi specula sulla prossima contendibilità dell’azienda torinese, quando a fine settembre le banche convertiranno il loro prestito convertendo. Nel campo dei fondamentali, invece, si sono alleggerite le tensioni finanziarie: un miliardo sarà presto messo a disposizione da un pool di 19 banche europee e italiane. Il doppio circa sarà invece recuperato con accordi sul modello di quanto fatto tra Iveco e Barclays nel medio periodo.
L’assemblea di domani, la prima dalla scomparsa di Umberto Agnelli e l’ultima prima dell’ingresso delle banche nell’azionariato, può definirsi storica: negli oltre 100 anni di vita della Fiat non era mai successo che gli Agnelli o i loro discendenti si trovassero di fronte a nuovi possibili scenari e a nuovi probabili equilibri di controllo.
Ma dall’assemblea gli investitori attendono anche indicazioni sull’aggiornamento del piano industriale che l’amministratore delegato Sergio Marchionne sta affinando in queste ore. Il documento sarà pronto nei giorni successivi all’assise, tra la fine di giugno e i primi di luglio. Il piano prende come base la piattaforma presentata in autunno dall’ex capo di Fiat Auto, Herbert Demel, e che prevedeva - tra il 2005 e il 2007 - il lancio di 17 novità assolute e 12 restyling, oltre all’esigenza di più flessibilità nelle fabbriche e di un drastico abbattimento dei costi industriali. La rivisitazione firmata da Marchionne, secondo indiscrezioni, avrebbe come parte centrale proprio la nuova gamma di prodotti (e relativi investimenti) con una proiezione fino a 10 anni a questa parte. Ma è nel periodo 2006-2008, su cui verranno indirizzati gli sforzi maggiori, che Fiat Auto dovrà stare attenta a non subire scacco matto. Dal successo delle novità in arrivo dipenderà il futuro del gruppo e dei suoi operai.
Dal primo luglio, infine, Stephen Norman, attualmente amministratore delegato e market general manager di Fiat Auto Francia, sarà il responsabile marketing del marchio Fiat.
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