Economia

Fiat, calo dopo il rally Il 3 agosto vertice governo-parti sociali

La società alla Consob: «Non ci sono motivi che giustifichino i movimenti in Borsa»

da Milano

Prime prese di beneficio sul titolo Fiat. L’azione del Lingotto ha ceduto l’1,61%, nonostante gli scambi sul titolo siano rimasti elevati: ieri è passato di mano il 2,68% del capitale.
A fiaccare le contrattazioni, già deboli in avvio, è arrivata la nota della Fiat sull’andamento anomalo del titolo nei giorni scorsi in risposta alla Consob, che aveva chiesto chiarimenti su eventuali «fatti rilevanti». La società, in una nota, ha detto che «non dispone di alcun elemento utile a spiegare detto andamento, né di informazioni relative a nuovi fatti rilevanti che possano influire sull'andamento stesso».
L’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, in risposta alle indiscrezioni di stampa relative a presunte speculazioni da parte di gestori di fondo «amici» della famiglia Agnelli, ha aggiunto che «gli operatori finanziari vedono nella Fiat una buona opportunità di business». L’ad Fiat ha anche aggiunto che non si tratta di essere «amici o nemici di nessuno» ma di «cercare il ritorno economico del loro investimento». C’è attesa per il prossimo 28 luglio, quando il Cda della compagnia automobilistica torinese dovrà esaminare i risultati relativi al secondo trimestre 2005. Il mercato guarda anche alla scadenza del convertendo e aspetta il lancio di nuovi modelli, la nuova Fiat Punto in primis (che sarà presentata il 5 settembre), snodi fondamentali per il futuro economico e societario di Fiat. Anche ieri, nelle sale operative, si è parlato nuovamente di un possibile partner industriale. Secondo altri analisti, invece, i rastrellamenti di questi giorni sono opera di mani vicine agli attuali vertici della Fiat, per alzare la quota in mano agli attuali azionisti prima della inevitabile diluizione che si verificherà alla scadenza del convertendo. Le stesse banche creditrici, Sanpaolo Imi in testa, hanno tutto l’interesse ad acquistare azioni Fiat.
Il governo si è già mosso, nei giorni scorsi, per cercare di sostenere il piano di rilancio del Lingotto attraverso una serie di contributi pubblici sul fronte dell’innovazione, della ricerca e dello sviluppo nell’ambito dell’Accordo di programma che Fiat ha siglato con il Cipe nel dicembre 2002. L’appuntamento tra governo e parti sociali è stato fissato al prossimo 3 agosto a Roma.

Davanti al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, e numerosi ministri, fra i quali quello dell’Economia, Domenico Siniscalco, e quello del Welfare, Roberto Maroni ci saranno anche il presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, il presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta e il sindaco del capoluogo piemontese, Sergio Chiamparino.

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