"Fiat-Chrysler: Exor resterà il primo azionista" E Jaki conquista la scena con la sua "italianità"

John Elkann, numero uno della holding che controlla il Lingotto, rassicura sul ruolo della famiglia nel gruppo. "I soci controlleranno una società di dimensioni doppie". Detroit: "Nel secondo trimestre rimborseremo i prestiti ricevuti". E Jaki conquista la scena con la sua nuova "italianità"

"Fiat-Chrysler: Exor resterà il primo azionista" 
E Jaki conquista la scena con la sua "italianità"

«Il 2010 per Exor è stato un anno molto buono, in cui abbiamo ottenuto una performance straordinaria, legata a ciò che è avvenuto in Fiat, ovvero la separazione delle attività automobilistiche da quelle non automobilistiche». Così ha dichiarato John Elkann, presidente e ad di Exor, durante l’assemblea dei soci, svoltasi ieri a Torino. Grazie soprattutto allo scorporo di Fiat spa e Fiat industrial, Exor, che le controlla entrambe, ha registrato «un apprezzamento del valore», cresciuto del 46% nel 2010. Otto anni fa, per dare delle cifre indicative, la Fiat capitalizzava tre miliardi; oggi le «due» Fiat ne capitalizzano 18. «Il nostro obiettivo di fondo», ha detto Elkann, è «di incrementare il valore del patrimonio più degli indici mondiali di borsa», «un obiettivo ambizioso», anche perchè «statisticamente nel lungo perido non è facile superare gli indici rilevanti». E ha citato una scommessa fatta da Warrent Buffet con un gruppo gestori: il finanziere ha scommesso che, in dieci anni, l’indice S&P farà meglio rispetto a una selezione di fondi dei gestori.
Quanto alla più importante delle operazioni in corso, l’integrazione di Fiat e di Chrysler, con l’acquisizione del 51% di Chrysler «Exor diventerà azionista di una realtà che sarà il doppio di quella attuale, come produzione e nuovi prodotti». Una realtà che, secondo i piani di sviluppo, avrà 100 miliardi di euro di fatturato nel 2014, 190.000 dipendenti, 55 prodotti nuovi (34 Fiat), mentre la produzione passerà da 2 a 4 milioni di automobili. In ogni caso, ha detto Elkann, «se ci saranno delle opportunità che comprenderanno una nostra diluizione la valuteremo, non è che vogliamo diluirci, ma sicuramente rimaniamo il primo azionista. La cosa importante per Exor - ha aggiunto - è essere strumento di crescita delle società che partecipa, non impedimento».
Ieri frattanto Chrysler ha confermato che intende rimborsare nel secondo trimestre del 2011 i prestiti ricevuti dai governi statunitense e canadese. In un comunicato la casa automobilistica americana ha annunciato che utilizzerà i proventi di un nuovo prestito da parte di investitori istituzionali e dell’emissione di nuove obbligazioni offerte privatamente. Inoltre Chrysler farà uso di fondi provenienti dall’aumento della quota di Fiat, che intende passare dal 30 al 46% del capitale con una spesa di 1,3 miliardi di dollari. Chrysler ripagherà così i 5,8 miliardi ricevuti dal governo di Washington e gli 1,7 dal governo centrale canadese e da quello della provincia dell’Ontario durante l’amministrazione controllata del 2009.

Secondo fonti citate dall’agenzia Dow Jones, l’azienda guidata dall’ad Sergio Marchionne otterrà i prestiti necessari a ripagare il debito da un pool di banche comprendente Goldman Sachs, Citigroup, Morgan Stanley e Bank of America.
In Borsa Exor ha chiuso ieri a 26,64 euro, più 2,12%, che si confronta con l’indice generale cresciuto dello 0,64%.

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