Fiat-Chrysler, Marchionne rifinisce piano e team Vendite boom in Brasile

Rientrato ieri dalla missione negli Stati Uniti, Sergio Marchionne ha subito riunito al Lingotto i manager più vicini per fare il punto sull’operazione Chrysler. Incontrati i vertici del gruppo americano, i rappresentanti del Tesoro, i leader del sindacato Uaw e le banche, l’amministratore delegato di Fiat ha tempo fino al 30 aprile per stilare un piano che vada incontro alle richieste dell’amministrazione Obama. È il top manager di Torino, infatti, il punto di riferimento della Casa Bianca.
Al Lingotto, intanto, si lavora parallelamente sul team che, una volta ottenuto l’auspicato via libera alle nozze con gli americani e incamerato il finanziamento di 6 miliardi di dollari, si occuperà concretamente degli sviluppi dell’alleanza.
Marchionne a parte, i manager più coinvolti nell’operazione dovrebbero essere Alfredo Altavilla, in qualità di responsabile degli accordi internazionali del gruppo e di Fiat Powertrain Technologies; Harald Wester, capo di tutta l’ingegneria del gruppo; Gianni Coda (acquisti); nonché Stefan Ketter, che sovrintende agli impianti produttivi. A questo proposito l’ultimo numero di Business Week, in un lungo articolo dedicato al matrimonio italoamericano, oltre a ricostruire le tappe del recente risanamento del Lingotto, disegna Marchionne sia come il salvatore del gruppo di Auburn Hills sia come il futuro capo di una Chrysler sotto l’egida torinese.
Il jet privato della Fiat è comunque pronto a ridecollare da Caselle per gli Usa in qualsiasi momento. «La sensazione - dice una fonte vicina a Chrysler - è che la situazione possa sbloccarsi prima del 30 aprile, intorno a metà mese. Poi la palla passerà alle due case per la definizione di tutti i dettagli». A Torino, l’ad di Fiat Group ha intanto trovato un clima più che mai positivo con il titolo reduce dal balzo record del 27% di giovedì, il maggiore nella storia del gruppo. Scontati i realizzi di ieri che, comunque, non hanno impedito alle azioni di restare in prossimità di quota 7 euro, toccando nel corso della seduta un massimo di 7,04 euro. La giornata si è chiusa con una nuova crescita del titolo dell’1,78% a 6,87 euro; gli scambi hanno interessato circa lo 0,6% del capitale. L’andamento è stato sostenuto anche dalla ripresa del comparto automobilistico a livello europeo salito mediamente di 3,3 punti percentuali. Durante la settimana, Fiat è stata comunque la vera star del mercato (più 30,54%) sull’onda anche degli elogi pubblici arrivati direttamente dalla Casa Bianca.
Il momento favorevole del Lingotto, sottolineato dai dati di vendita di auto registrati in Italia, Germania e Francia, ha un appendice sudamericana.

In Brasile il marchio italiano è risultato a marzo il più richiesto, con 42.568 veicoli consegnati, seguito da Volkswagen (40.251), General Motors (29.303) e Ford (22.603). Complessivamente le immatricolazioni di nuovi veicoli sono aumentate, rispetto a febbraio, del 36,1 per cento.

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