Economia

Fiat: interviene la Consob e le azioni frenano in Borsa

Torino e le banche: «Nessun elemento per spiegare l’andamento del titolo»

da Milano

Fiat in altalena in Piazza Affari dove il titolo, dopo lo sprint dei giorni precedenti, ha prima toccato nuovi record, poi chiuso in frenata dell’1,29% a 7,35 euro, ma ancora con volumi record, pari a oltre il 5% del capitale. Dopo le ultime quattro sedute di fuoco la Consob ha chiesto alla «galassia» torinese e alle banche di prendere posizione davanti alle voci che circondano l’assetto azionario in vista della scadenza del prestito convertendo da 3 miliardi, che le banche dovranno trasformare in azioni Fiat il 20 settembre prossimo.
Prudente il commento affidato dai diretti interessati a una raffica di comunicati di impianto e tono simili. A partire dal Lingotto che ha specificato di «non disporre di alcun elemento utile o di informazioni relative a nuovi fatti rilevanti tali da influire sulle quotazioni». Non molto distante la posizione dell’accomandita Giovanni Agnelli & C mentre la holding Ifil, pur ribadendo la propria volontà di restare azionista di riferimento di Fiat, ha precisato di non aver preso o studiato iniziative riguardo alla scadenza del convertendo. Come si ricorderà il 15 settembre, Fiat varerà un aumento di capitale per rimborsare il prestito da 3 miliardi e Ifil dovrebbe diluirsi di conseguenza dal 30 al 22 per cento. Ma il mercato scommette da tempo sulla volontà della holding di aumentare la quota con acquisti di nuove azioni, che in parte potrebbero essere già iniziati in questi giorni. Ieri Ifil ha recuperato il terreno perduto in questi ultimi giorni chiudendo in Borsa con un rialzo dell’1,4%.
Diplomatiche le banche esposte (tra cui Unicredit, Intesa, San Paolo e Capitalia, tutte coinvolte nell’emissione di un comunicato ufficiale sull’anomalo andamento del titolo Fiat). Tutte e quattro le maggiori titolari del prestito da 3 miliardi, hanno dichiarato, quasi all’unisono, di avere in corso «verifiche tecnico-legali» sul convertendo.

E tutte hanno anche aggiunto di non disporre «al momento di alcun elemento utile a spiegare il recente andamento delle quotazioni e dei volumi scambiati» su Fiat.

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