Fiat, Napolitano: "Serve dialogo più costruttivo"

Il Capo dello Stato da Napoli: "Nessuno può negare che esista un problema di bassa produttività nel lavoro. Però non è una questione legata solo al rendimento lavorativo. Mi auguro che si trovi di nuovo un modulo più costruttivo di discussione". La Fiom a Sacconi: "Il contratto non è morto"

Fiat, Napolitano: "Serve dialogo più costruttivo"

Napoli - Dopo il positivo esordio a Piazza Affari dei due titoli del Lingotto, si accende il dibattito sul futuro industriale della fabbrica automobilistica torinese, in attesa del referendum per Mirafiori, atteso entro metà gennaio. Lo scontro è sempre più aspro. La Fiom, criticata anche dalla Cgil (ma supportata da Cofferati) alza il livello della polemica. Intanto da Napoli interviene il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che invita le parti in causa a portare avanti la discussione in modo più costruttivo. 

Napolitano: confronto più costruttivo "C’è un rapporto difficile - ha detto Napolitano parlando delle relazioni tra Fiat e una parte del sindacato a margine della visita al Pio Monte della Misericordia a Napoli -  un confronto che è diventato molto duro. Credo che nessuno possa negare che esista un problema di bassa produttività nel lavoro. Però non è una questione che sia legata esclusivamente al rendimento lavorativo delle maestranze". Le relazioni industriali "sono oggetto di contenzioso e - ha aggiunto il capo dello Stato - mi auguro che si trovi di nuovo un modulo più costruttivo di discussione".

Il diritto di rappresentanza Napolitano definisce "un aspetto importante" l’affermazione del ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, secondo il quale "nell’accordo del 1993 erano sanciti diritti che bisogna fare salvi". Rispondendo alla domanda di una giornalista, che gli ha chiesto se i tempi della concertazione fossero ormai finiti, il capo dello stato, in visita al Pio Monte della Misericordia di Napoli, ha detto: "Ho appena letto un intervento del ministro del Lavoro il quale dice che nell’accordo del ’93 erano sanciti diritti che bisogna fare salvi. Mi pare che questo sia un aspetto importante. Per quanto siano cambiate le cose e si possa vedere quanto dell’accordo del ’93 rimanga valido, però vi sono dei punti importanti che riguardano senza dubbio il diritto di rappresentanza, tutta una materia che ormai va affrontata".

Landini a Sacconi: il contratto non è morto "Mi sembra una esagerazione che Sacconi, il maggiore ideologo, dica basta alle ideologie".

E' il il duro commento del segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, a una intervista del ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, secondo il quale per tutelare i lavoratori c’è la legge e non servono le ideologie. Landini contesta a Sacconi la fine dei grandi contratti nazionali: "Non è vero che gli accordi sono morti, è la Fiat che vuole cancellare le intese sulle Rsu". 

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